Stati Uniti A congresso a Washington ribadita centralità missione sociale della Chiesa
Washington, 14 feb ’07 – “L’impegno per la giustizia sociale è una parte integrante
della missione della Chiesa”, una missione dettata “non dalle ideologie, ma dall’amore
di Cristo” e in questo senso la sua voce i suoi valori non sono una minaccia, ma un
contributo alla democrazia. Lo ha sottolineato il direttore dell'Ufficio per lo sviluppo
sociale e la pace nel mondo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti John Carr,
intervenendo all’annuale congresso nazionale dei responsabili diocesani di pastorale
sociale che si conclude oggi a Washington. “Portare la Buona Novella ad un mondo spezzato:
superare la paura con l’amore di Dio” è il tema della riunione cui partecipano 600
operatori pastorali sociali da tutto il Paese. Al centro dei dibattiti le gradi questioni
sul tappeto nel dibattico pubblico oggi negli Stati Uniti e nel mondo: diritto alla
vita, immigrazione, ecologia, Aids, povertà nel mondo e naturalmente la guerra in
Iraq e la crisi in Medio Oriente. I cattolici, ha rilevato nel suo intervento Carr,
“non possono e non devono restare ai margini nella lotta per la giustizia”. “La carità
- ha aggiunto, citando l’Enciclica di Benedetto XVI “Deus caritas est” - deve animare
l'intera esistenza dei fedeli laici e quindi anche la loro attività politica, vissuta
come ‘carità sociale’”. In questo, ha puntualizzato, essi non si ispirano alle ideologie,
ma agiscono guidati dall’amore di Cristo. E’ la fede che da forma alla nostra politica”.
Dello stesso tenore l’intervento dell’arcivescovo di Washington mons. Donald Wuerl,
che nell’omelia di apertura al congresso ha ricordato come i cattolici inpegnati nel
sociale non solo “stanno cambiando il mondo, ma contribuiscono all’avvento del Regno
di Dio nel mondo”. (Cns – ZENGARINI)