Mons. Fisichella: c'è il tentativo di emarginare la Chiesa, ma noi continueremo ad
annunciare con coraggio il Vangelo
(13 febbraio 2007 - RV) Sono stati molti i commenti al discorso del Papa ieri ai
partecipanti al Congresso internazionale organizzato a Roma dalla Pontificia Università
Lateranense sul tema della legge naturale. Benedetto XVI ha invitato a riscoprire
“la legge scritta nel cuore dell’uomo” auspicando il dialogo tra credenti e non credenti
per non distruggere “il dono della natura” con “la forza del nostro fare”. Parlando
della famiglia ha poi affermato che “nessuna legge fatta dagli uomini può … sovvertire
la norma scritta dal Creatore, senza che la società venga drammaticamente ferita in
ciò che costituisce il suo stesso fondamento basilare”. Su queste parole ascoltiamo,
al microfono di Giovanni Peduto, la riflessione di mons. Rino Fisichella, rettore
della Pontificia Università Lateranense:
********** R.
– Ma con la lucidità e la profondità di sempre, Papa Benedetto XVI ci ha messo dinanzi
a quello che è il compito, la missione e la responsabilità della Chiesa oggi e non
solo della Chiesa, ma anche dei filosofi, dei teologi e dei giuristi. Il Papa ha richiamato
al fatto che non può esserci alcun sistema giuridico degno di questo nome e, quindi,
garanzia per tutti i cittadini, che non possa avere alla sua base una legge universale,
non scritta da nessuno e che è, appunto, la legge morale naturale, che è il fondamento
della dignità di ogni persona.
D. – Perché oggi risulta così difficile comprendere
la ragionevolezza della legge morale naturale?
R. – Nel corso degli anni c’è
stato uno slittamento continuo. Si può certamente affermare che a partire dagli anni
Settanta c’è stata una crisi generalizzata all’interno dell’Accademia. Penso in modo
particolare ad alcuni teologi, che hanno messo in dubbio il concetto stesso di legge
naturale; penso ad alcuni filosofi che - ancora oggi, in alcune scuole - portano avanti
il concetto per cui la legge naturale non esiste, perché il concetto stesso di natura
è sottoposto ad una interpretazione differenziata e alcuni si spingono anzi ad affermare
che il concetto di natura è soggetto al sentire generazionale. Questo equivale, quindi,
ad un profondo relativismo di base. Non possiamo poi dimenticare anche l’insegnamento
del diritto, che per molti versi si basa oggi su un positivismo della sola legge e,
quindi, sulla interpretazione della legge, senza più riconoscere un suo fondamento
basilare.
D. – Stiamo oggi assistendo ad un attacco, forse senza precedenti
in questi ultimi tempi, alla Chiesa, al Papa e non tanto sui contenuti di alcuni interventi,
quando sul fatto stesso che il Papa e i vescovi parlino di determinate questioni…
R.
– Guardi, c’è sempre stato il tentativo di emarginare l’azione pastorale del Papa,
dei vescovi all’interno della società. Gli strumenti sono tanti e penso anche al tentativo,
di questi giorni, di alcuni di far emergere un magistero parallelo, quello dei vescovi
e dei teologi in contraddizione fra di loro. Sono tutti tentativi molto vani ed inefficaci
che non possono essere presi in considerazione se non per una questione di grande
importanza. Abbiamo un compito, dal quale non potremmo venire meno, nessuno di noi,
ed è quello di annunciare con forza, con coraggio, come ci ricorda l’Apostolo Paolo,
“a tempo opportuno ed inopportuno”, la verità del Vangelo. Questo non vuol dire che
la verità del Vangelo sia in contraddizione con una verità che la stessa ragione può
cogliere. La nostra sfida è proprio questa: far comprendere che sui problemi cosiddetti
sensibili, i problemi etici, su questo il nostro primo movimento non è quello che
deve raccogliere la sfida della fede, perché inevitabilmente c’è chi crede e c’è chi
non crede, ma di accogliere in profondità quello che la ragione, da se stessa, può
cogliere. Ecco perché il discorso che il Papa ha fatto è di estrema importanza. Perché
da sempre la legge naturale, fin dai tempi di Cicerone, che non era chiaramente cristiano,
è stata pensata come quella conoscenza che la ragione, da sola, può arrivare a comprendere,
a percepire e a spiegare, attraverso le sue forze e attraverso un processo di conoscenza
sempre più vasto, che comporta la maturazione della coscienza personale.
D.
– L’articolo 21 della Costituzione Italiana recita: “Tutti hanno diritto di manifestare
liberamente il proprio pensiero con le parole, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”.
Tutti, tranne la Chiesa?
R. – Sembrerebbe purtroppo di sì , in qualche momento.
Da questa prospettiva mi sembra non soltanto abbiamo la garanzia costituzionale, ma
abbiamo anche la nostra testardaggine. Da questo punto di vista siamo testardi. Noi
non rimarremo in silenzio, non possiamo rimanere in silenzio, non permetteremo che
i nostri fedeli, i tanti cittadini che sono confusi e che non hanno voce, non possano
avere voce attraverso la nostra predicazione. Continueremo ad essere presenti nella
società con le nostre forze, consapevoli di quelle che sono le responsabilità che
abbiamo, dei limiti che abbiamo e dei ruoli differenti che possediamo. Ma certamente
non potremo rimanere in silenzio.
D. – Si torna a parlare di una sana laicità
che eviti ogni laicismo integralista…
R. – La sana laicità è quello che noi
stessi chiediamo, perché dove c’è vera, genuina ed autentica laicità non c’è nessun
proclama ideologico, ma c’è il rispetto profondo per tutte le istanze che sono presenti
nella società e nel Parlamento. E poiché, fino a prova contraria, il Parlamento è
sovrano nel rispetto della legge, ma nel rispetto della volontà dei cittadini, allora
anche all’interno del Parlamento dovranno confrontarsi, dovranno essere in grado di
arrivare a quelle conclusioni, che siano rispettose nei confronti di tutti, soprattutto
quando ci sono leggi su cui c’è una sensibilità particolare da parte della popolazione
e - perché no? - arrivare credenti e laici ad essere capaci di coniugare insieme,
in una collaborazione reciproca, leggi che siano non soltanto rispettose del bene
di tutti, della dignità della persona, ma anche leggi che siano degne con il nome
stesso della legge. **********