Stati Uniti La Usccb appoggia diverse proposte di legge in agenda in materia di vita
WASHINGTON, 13 feb ’07 - Il Segretariato per le attività pro-vita darà il suo
sostegno “a tutte quelle misure legislative che intendano portare cambiamenti costruttivi
nella vita delle donne e dei loro bambini non nati”. Lo ha dichiarato la portavoce
dell’organismo dei vescovi statunitensi Deidre McQuade. A poche settimane dall’insediamento
del nuovo Congresso a maggioranza democratica, sono diverse le proposte di legge in
agenda in materia di vita. A cominciare dall’”Unborn Child Pain Awareness”. Bocciato
dalla precedente legislatura e ripresentato in queste settimane da un senatore repubblicano,
il provvedimento vuole rendere obbligatorio informare le donne intenzionate ad abortire
dopo la 20ª settimana di gestazione che a partire dalla metà della gravidanza il feto
già sente dolore. Il Segretariato per le attività pro-vita - ha detto la McQuade –
seguirà con attenzione l’iter di questa legge che ritiene importante. All’attenzione
dei vescovi anche una proposta di legge che prevede misure a sostegno delle madri
e dei loro bambini per incoraggiarle a non abortire, un’altra che vuole offrire strutture
di assistenza a studentesse in gravidanza per permettere loro di concludere gli studi
e una che renderebbe illegale portare una minore da uno Stato all’altro per abortire.
Tra le misure appoggiate dalla Uccb vi sono inoltre l’Abortion Non-Discrimination
Act contro le discriminazioni ai danni degli obiettori di coscienza e il progetto
di legge che vuole sospendere la vendita nei supermercati della pillola abortiva
RU-486. I vescovi, precisa la McQuade, continueranno invece ad opporsi al finanziamento
federale alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, come a tutte quelle proposte
che dietro all’ambigua espressione “salute riproduttiva” nascondono vari programmi
di controllo delle nascite. (Cns – ZENGARINI)