2007-02-08 14:46:14

Cresce in Cina la sete di Dio


(8 febbraio 2007 - RV) In forte aumento la richiesta di spiritualità in Cina. Un sondaggio dell’East Asia University di Shangai rivela che gli aderenti, nella Repubblica Popolare, ad un credo religioso sono almeno 300 milioni. Quasi il 35% della popolazione al di sopra dei 16 anni d’età si definisce “credente”. Inoltre, si registra una forte adesione al Cristianesimo con 40 milioni di fedeli. Quali le motivazioni del fenomeno in un Paese dove i cambiamenti sociali sono in grande incremento? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a padre Bernardo Cervellera, direttore dell’agenzia del Pime “AsiaNews”: RealAudioMP3


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R. – Anzitutto, la gente non crede più nel marxismo. Seconda cosa, c’è un vuoto spirituale che deriva dal nuovo consumismo presente in Cina, che magari riempie la vita di tante cose, ma non riesce a riempire l’anima. Terza cosa, c’è nelle campagne la disperazione per il fatto che non ci sono aiuti sociali da parte dello Stato. La gente non sa più a chi votarsi e si vota alle religioni. Quindi, c’è una rinascita religiosa dovuta alla povertà, ma anche una rinascita religiosa dovuta alla ricerca di nuovi ideali e alla ricerca della soddisfazione di una sete spirituale, che tantissimi anni di ateismo non hanno saziato.


D. – La ricerca di spiritualità si indirizza più verso le sette o verso le religioni tradizionali, tra cui il cristianesimo e il cattolicesimo?


R. – Secondo l’analisi, il maggior numero di persone – circa il 60 per cento di tutti i credenti – sono fedeli buddisti o taoisti. Bisogna dire, però, che nelle città c’è una grande crescita del cristianesimo e, anzi, l’incremento maggiore in tutta questa rinascita religiosa l’ha avuta il cristianesimo. Molti di coloro che riscoprono la fede sono, infatti, giovani oppure professori universitari, studenti, professionisti. Quindi, persone che vivono in una società moderna. In questa società moderna, il cristianesimo è molto più apprezzato, perchè è una religione storica, di fatti storici, di fatti realmente accaduti, e anche capaci di giudicare, di valutare i fenomeni scientifici, i fenomeni della modernità, della secolarizzazione. Le religioni tradizionali, invece, sembrano più delle favole. Quindi, la gente istruita tende a metterle da parte. C’è, perciò, una grande crescita del cristianesimo.


D. – I risultati di questo sondaggio porteranno le autorità cinesi a rivedere la propria posizione sulle garanzie da dare alla libera espressione religiosa?


R. – Senz’altro questa inchiesta mostra che ci sono più fedeli che aderiscono alla religione di quelli che il governo avesse mai pensato. Questo significa che ci sono molti fedeli che aderiscono ad una fede religiosa al di fuori dei canali controllati dal governo e controllati dalle associazioni patriottiche. L’intelligenza vuole che si elimini questo controllo statale, anche perchè inutile e dispendioso. Potrebbe essere, quindi, una buona occasione per una maggiore libertà religiosa.
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