2007-02-03 16:05:48

Il commento di padre Rupnik al Vangelo della Domenica


In questa quinta Domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù invita Pietro e gli altri discepoli a prendere il largo nel Lago di Genesaret per calare nuovamente le reti per la pesca, dopo una notte passata senza aver preso nulla. L’apostolo getta le reti sulla parola di Gesù e, presa una quantità enorme di pesci, confessa al Signore il suo peccato d’incredulità. Il Maestro allora gli dice:

«Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».

Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3
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Cristo parlando, suscitava un grande fascino. La Parola di Dio incarnata diventa un’attrazione irresistibile. La Parola chiama e beato colui che aderisce con entusiasmo alla parola rivoltagli. Infatti questo Vangelo esplicita una dinamica vocazionale: l’entusiasmo per il Signore e la sua parola, portano all’azione. Cristo fa vedere che fidandosi della sua parola accade davvero secondo questa parola: “Gettate le reti” e queste si sono immediatamente riempite di pesci. L’efficacia della Parola rende umile il cuore di chi segue la Parola. “Allontanati da me che sono un peccatore”. Una volta però constatato il primato della Parola e la sua forza teurgica, il cuore dell’uomo è pronto ad accogliere la chiamata esplicita: “Sarai pescatore di uomini”.


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