Sri Lanka Nuovo appello dei vescovi per la pace nel Paese
COLOMBO, 3 feb ’07 - I vescovi dello Sri Lanka sono “costernati” dalle numerose
uccisioni, sparizioni e rapimenti nel nord-est del Paese dove, nonostante la tregua
siglata nel 2002, continuano gli scontri tra le Tigri di Liberazione Tamil Eelam (Ltte)
e l’esercito regolare. Un documento firmato da mons. Fernando Vianney, vescovo di
Kandy, e dal vescovo ausiliare di Colombo Marius Peiris – rispettivamente presidente
e segretario generale della Conferenza – sprona i ribelli ad impegnarsi per superare l’attuale
fase di stallo e a desistere dalle loro posizioni intrasigenti. I vescovi si dicono
sconvolti dai recenti omicidi di civili innocenti nel Paese e “profondamente preoccupati”
dal quotidiano peggioramento delle condizioni di vita delle popolazione nelle aree
sotto il controllo del Ltte: “Contrariamente a quanto ci aspettavamo – scrivono –
il nord e l’est stanno andando verso un rapido peggioramento della loro situazione,
a causa della mancanza di generi di prima necessità, del continuo aumento del costo
della vita e delle evacuazioni forzate causate dagli scontri”. La pace, sottolinea
il testo, “è essenziale per la stabilità e lo sviluppo del nostro Paese. Questa può
essere raggiunta solo con la giustizia e il rispetto di tutti. Essa può essere costruita
solo se si è fiduciosi e realistici”. Secondo i vescovi, la proposta multi-partitica
per un compromesso nel sud del Paese “può essere la strada verso una soluzione politica
dignitosa”. Di qui l’invito alle Tigri “a contribuire positivamente a questo progetto”.
In conclusione, i vescovi rivolgono un appello a tutte le parti in causa a “considerare
le sofferenze della popolazione e a mostrare un senso di responsabilità e buona volontà,
lavorando insieme per una rapida soluzione del problema”. (Asianews – ZENGARINI)