2007-02-02 19:52:02

Sri Lanka Nuovo appello dei vescovi per la pace nel Paese




COLOMBO, 3 feb ’07 - I vescovi dello Sri Lanka sono “costernati” dalle numerose uccisioni, sparizioni e rapimenti nel nord-est del Paese dove, nonostante la tregua siglata nel 2002, continuano gli scontri tra le Tigri di Liberazione Tamil Eelam (Ltte) e l’esercito regolare. Un documento firmato da mons. Fernando Vianney, vescovo di Kandy, e dal vescovo ausiliare di Colombo Marius Peiris – rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza – sprona i ribelli ad impegnarsi per superare l’attuale fase di stallo e a desistere dalle loro posizioni intrasigenti. I vescovi si dicono sconvolti dai recenti omicidi di civili innocenti nel Paese e “profondamente preoccupati” dal quotidiano peggioramento delle condizioni di vita delle popolazione nelle aree sotto il controllo del Ltte: “Contrariamente a quanto ci aspettavamo – scrivono – il nord e l’est stanno andando verso un rapido peggioramento della loro situazione, a causa della mancanza di generi di prima necessità, del continuo aumento del costo della vita e delle evacuazioni forzate causate dagli scontri”. La pace, sottolinea il testo, “è essenziale per la stabilità e lo sviluppo del nostro Paese. Questa può essere raggiunta solo con la giustizia e il rispetto di tutti. Essa può essere costruita solo se si è fiduciosi e realistici”. Secondo i vescovi, la proposta multi-partitica per un compromesso nel sud del Paese “può essere la strada verso una soluzione politica dignitosa”. Di qui l’invito alle Tigri “a contribuire positivamente a questo progetto”. In conclusione, i vescovi rivolgono un appello a tutte le parti in causa a “considerare le sofferenze della popolazione e a mostrare un senso di responsabilità e buona volontà, lavorando insieme per una rapida soluzione del problema”.
(Asianews – ZENGARINI)








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