Pakistan/India Cristiani pakistani poveri e discriminati denuncia mons. Saldhana
NEW DELHI, 1 feb ’07 - “I cristiani in Pakistan sono poveri, isolati e discriminati,
ma orgogliosi della loro fede”. Lo ha detto Il Presidente della Conferenza episcopale
pakistana mons. Lawrence Saldanha, a un incontro nei giorni scorsi a New Delhi con
il segretario esecutivo della Commissione per le comunicazioni sociali della Conferenza
episcopale indiana, padre Henry D’Souza. “I cristiani pakistani – ha riferito l’arcivescovo
di Lahore - costituiscono una comunità molto piccola, in genere povera e con un basso
livello di istruzione, poiché molte famiglie sono costrette a ritirare i propri figli
dalla scuola per mandarli a lavorare”. A ciò si aggiungono le discriminazioni: “
Ci sono barriere sociali che fanno sì che ai cristiani non venga riconosciuta alcuna
dignità. A causa del conflitto in Medio Oriente, essi sono dentificati con l’Occidente:
di qui gli attacchi contro le chiese ed altre istituzioni cristiane”. Ci sono poi
le leggi contro la blasfemia, “una vera spada di Damocle”. “Questa situazione di insicurezza
– ha rilevato mons. Saldhana – fa sì che appena possono i cristiani pakistani lasciano
il Paese”. L’arcivescovo è tuttavia ottimista sul futuro: “La situazione sta cominiciando
a cambiare. L’anno scorso è stato relativamente più tranquillo. Il governo sta inoltre
cercando di presentare un volto più tollerante incoraggiando il dialogo interreligioso”. (Cbci
– ZENGARINI su segnalazione di Cocco)