Il dibattito sui PACS. La dichiarazione di padre Lombardi sull'intervento di Napolitano
in linea con le affermazioni di mons. Betori
(31 gennaio 2007 - RV) In Italia, forse già oggi la Camera voterà le mozioni sulla
famiglia e sulle unioni di fatto. E’ stato infatti raggiunto un accordo tra maggioranza
e opposizione per proseguire in modo spedito nell'esame dei lavori all'ordine del
giorno dell'Assemblea. Prosegue intanto il dibattito sull’argomento: se ne è parlato
anche stamani a Roma durante la presentazione del volume “Famiglie e convivenze. Nuove
tensioni nella società italiana” a cura di Francesco D’Agostino e Luisa Santolini,
su iniziativa della Fondazione Sublacense Vita e famiglia. C’era per noi Debora Donnini:
********** La
difesa della famiglia fondata sul matrimonio, affrontata da un punto di vista antropologico,
storico, sociologico, giuridico e psicologico. E mentre cresce in Italia il confronto
politico sul riconoscimento giuridico alle coppie di fatto, questo libro intende essere
uno strumento per conoscere più da vicino le ragioni per cui difendere la famiglia
fondata sul matrimonio, ragioni che non sono solo dei cattolici. La storica Lucetta
Scaraffia ha sottolineato che con il riconoscimento giuridico alle unioni di fatto,
si sta operando una trasformazione strutturale e profonda della società ma bisogna
vederne anche le conseguenze. Nel libro si sottolinea come il matrimonio non è motivato
solo dall’amore ma da una volontà di fare acquistare al rapporto un rilievo pubblico.
Per la convivenza invece non c’è nessuna manifestazione di volontà e meno che mai,
c’è l’assunzione di un vincolo: i tratti caratteristici sono infatti piena libertà
e carattere assolutamente privato. Che senso ha dunque, ci si chiede nel testo, chiedere
che tali rapporti siano disciplinati dal diritto? La vera questione sociale oggi è
la famiglia, si sottolinea ancora nel libro e dal modo in cui ci si orienta, a considerare
la famiglia nel vissuto quotidiano e nella società, dipenderà la sopravvivenza o meno
non solo della famiglia ma della stessa convivenza umana, con quelle leggi e quelle
regole che il mondo occidentale, attraverso un cammino di secoli, ha costruito. Debora
Donnini, Radio Vaticana. ********** In un’intervista rilasciata ieri sera al
TG1 il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi ha commentato,
in linea con le dichiarazioni del segretario generale della CEI, mons. Giuseppe Betori,
le parole del presidente Giorgio Napolitano che aveva auspicato sulla questione una
sintesi tra le posizioni della Chiesa e della politica. Ascoltiamo le parole di padre
Federico Lombardi: ********** “L’intervento
del presidente Napolitano è certamente molto apprezzabile, dimostra la grande attenzione
per le posizioni del Santo Padre da lui già più volte manifestata, e incoraggia ad
un atteggiamento di dialogo e di rispetto che non è sempre presente nell’attuale dibattito
politico. Invita alla ricerca di una visione ampia sui problemi della società, con
grande sensibilità verso le preoccupazioni espresse dalle autorità della Chiesa, riconoscendone
la legittimità e il fatto che sono profondamente motivate e mosse dalla ricerca del
bene comune della società e nel caso specifico della società italiana. Rimane da vedere
come possa essere trovata nel dialogo la auspicata sintesi, coinvolgendo le diverse
componenti della comunità politica e sociale italiana, e in modo che le posizioni
manifestate dalle autorità della Chiesa in Italia siano tenute nel conto dovuto”. **********