2007-01-30 15:49:51

La Comunità di Taizé guida una giornata di preghiera nel cuore delle istituzioni europee a Bruxelles


(30 gennaio 2007 - RV) Una Giornata oggi di preghiera e riflessione nel cuore delle istituzioni europee a Bruxelles, guidata da Frére Alois Loser, priore della Comunità ecumenica di Taizé, su invito della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece). “Il dialogo interculturale e interreligioso”, che “è un importante contributo all’avvenire dell’Europa”, “costituirà una delle priorità del mio mandato”, ha promesso il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pottering. E, stamane dopo la preghiera nella Cappella della Resurrezione, c’è stato un incontro con i giovani sul tema “La vostra vita conta per l’Europa”. Ascoltiamo Frére Alois, intervistato da Roberta Gisotti:

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R. – Oggi è molto importante vedere le due dimensioni dell’Europa: la dimensione delle istituzioni ed il contributo di ciascuna persona. Noi lo vediamo, quando facciamo gli incontri europei. Abbiamo visto a Zagabria, alcune settimane fa, attraverso 40 mila giovani, che il contributo di ciascuno è importante per creare la fiducia in Europa. Senza questa fiducia, con le divisioni e le frontiere, le istituzioni non possono avanzare.


D. – Fratel Alois quale messaggio, o forse anche provocazione, intende lanciare in questa Europa divenuta più forte sulle alleanze economiche, ma più debole sui valori comuni cristiani, ma anche universali, come quello della famiglia fondata sul matrimonio o sull’eticità della ricerca scientifica?


R. – Un punto importante per noi è che i giovani siano ascoltati in Europa, perchè i giovani hanno qualcosa da dire e vivono già spesso nella loro vita personale una dimensione europea, studiando negli altri Paesi. C’è, quindi, un’apertura tra i giovani verso l’Europa. Qualche volta questa voce, però, non è molto ascoltata.


D. – Sarà importante anche la preghiera comune stasera nella cattedrale di Bruxelles, con il cardinale Godfried Danneels, aperta a rappresentanti di altre confessioni…


R. – Sì, perchè insieme possiamo insistere sulla dignità di ogni persona umana. Le istituzioni hanno la vocazione di promuovere tutto questo. C’è una dimensione spirituale in Europa, che esiste, non la dobbiamo creare, ma dobbiamo scoprire questa dimensione, che è un’unità che possiamo vivere già tra i cristiani in Europa. Questa unità tra i cristiani può aiutare anche un’unità politica più grande.
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