La Comunità di Taizé guida una giornata di preghiera nel cuore delle istituzioni europee
a Bruxelles
(30 gennaio 2007 - RV) Una Giornata oggi di preghiera e riflessione nel cuore delle
istituzioni europee a Bruxelles, guidata da Frére Alois Loser, priore della Comunità
ecumenica di Taizé, su invito della Commissione degli episcopati della Comunità europea
(Comece). “Il dialogo interculturale e interreligioso”, che “è un importante contributo
all’avvenire dell’Europa”, “costituirà una delle priorità del mio mandato”, ha promesso
il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pottering. E, stamane dopo la preghiera
nella Cappella della Resurrezione, c’è stato un incontro con i giovani sul tema “La
vostra vita conta per l’Europa”. Ascoltiamo Frére Alois, intervistato da Roberta Gisotti:
**********
R. – Oggi è molto importante vedere le due dimensioni dell’Europa: la dimensione
delle istituzioni ed il contributo di ciascuna persona. Noi lo vediamo, quando facciamo
gli incontri europei. Abbiamo visto a Zagabria, alcune settimane fa, attraverso 40
mila giovani, che il contributo di ciascuno è importante per creare la fiducia in
Europa. Senza questa fiducia, con le divisioni e le frontiere, le istituzioni non
possono avanzare.
D. – Fratel Alois quale messaggio, o forse anche provocazione,
intende lanciare in questa Europa divenuta più forte sulle alleanze economiche, ma
più debole sui valori comuni cristiani, ma anche universali, come quello della famiglia
fondata sul matrimonio o sull’eticità della ricerca scientifica?
R. – Un
punto importante per noi è che i giovani siano ascoltati in Europa, perchè i giovani
hanno qualcosa da dire e vivono già spesso nella loro vita personale una dimensione
europea, studiando negli altri Paesi. C’è, quindi, un’apertura tra i giovani verso
l’Europa. Qualche volta questa voce, però, non è molto ascoltata.
D. –
Sarà importante anche la preghiera comune stasera nella cattedrale di Bruxelles, con
il cardinale Godfried Danneels, aperta a rappresentanti di altre confessioni…
R.
– Sì, perchè insieme possiamo insistere sulla dignità di ogni persona umana. Le istituzioni
hanno la vocazione di promuovere tutto questo. C’è una dimensione spirituale in Europa,
che esiste, non la dobbiamo creare, ma dobbiamo scoprire questa dimensione, che è
un’unità che possiamo vivere già tra i cristiani in Europa. Questa unità tra i cristiani
può aiutare anche un’unità politica più grande. **********