2007-01-29 15:47:16

La Marcia per la vita a Lisbona contro la depenalizzazione dell'aborto in Portogallo


(29 gennaio 2007 - RV) Circa 15 mila persone hanno partecipato ieri a Lisbona ad una “Marcia per la vita”, chiedendo ai portoghesi di dire 'no' alla depenalizzazione dell'aborto, che sarà oggetto di Referendum l'11 febbraio prossimo. “La legge deve difendere gli indifesi, colui che non ha voce, il bimbo che sta nel ventre di sua madre”, ha detto José Bagao Felix, ex ministro conservatore. La “Marcia per la vita” era stata indetta dalle 15 organizzazioni che si sono unite per fare campagna per il 'no' alla depenalizzazione dell'aborto, adesso autorizzato unicamente in caso di stupro, pericolo per la vita o la salute della madre, malformazione congenita del feto. All'infuori di tali casi, le donne che abortiscono rischiano fino a tre anni di reclusione, i medici che praticano l'aborto fino a otto anni. Margarida Neves, dell'organizzazione “Aborto? No, grazie”, ha affermato che è “indiscutibile che la vita umana cominci dal concepimento” e che “l'embrione gode di diritti e vuole vivere”. Tra due domeniche, i portoghesi saranno chiamati a pronunciarsi sulla legalizzazione dell'aborto, se praticato su richiesta della donna nelle prime dieci settimane di gravidanza. Secondo un sondaggio dell'Università cattolica del Portogallo, il numero dei portoghesi favorevoli alla depenalizzazione, pur restando maggioranza assoluta, è sceso al 59 per cento, dal 72 di alcuni mesi fa. E, con gli indecisi che aumentano, è difficile predire il risultato della consultazione.







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