India Tribali nello Stato del Chattisgarh scendono in piazza in difesa della Chiesa
JASHPUR – Circa 90mila tribali hanno manifestato per le strade di Jashpur, nello
Stato indiano del Chattisgarh, per difendere la Chiesa dall’accusa, mossa dalle autorità
locali, di aver rubato loro la terra per poi convertirli. La manifestazione si è svolta
il 22 gennaio in risposta alla sentenza di un tribunale locale che ha imposto a un
istituto di suore di restituire ai tribali i 12 acri di terra su cui sorge il loro
monastero ed una scuola. Il giudice ha motivato la decisione con un articolo di una
legge locale che vieta ai non-tribali l’acquisto di terre abitate dalla popolazione
rurale. Il governo, guidato dal partito nazionalista indù Bharatya Janata (Bjp) ha
presentato altre 262 denunce contro lo “sfruttamento illegittimo della terra” da parte
delle missioni cattoliche. Accuse definite legalmente infondate dai responsabili della
Chiesa locale per i quali esse sarebbero mosse da “motivazioni politiche”. Una posizione
condivisa dai diretti interessati. La terra su cui ora si trovano le istituzioni
dei missionari cattolici, ha dichiarato uno dei manifestanti, “non ci è stata rubata,
ma è stata regolarmente venduta dai nostri antenati alla Chiesa, che ora la usa per
aiutarci”. Sui terreni incriminati, infatti, “sorgono ora scuole ed ospedali, che
ci educano e ci curano quando ne abbiamo bisogno. Siamo felici della loro presenza”.
(Ucan – ZENGARINI)