2007-01-22 20:06:43

Kenya Dichiarazione Caritas dell’AMECEA-AACC su povertà e diritti umani in Africa



Nairobi, 23 gen 07 - Interrompere l’attuale circolo vizioso della sofferenza, della povertà e delle violazioni dei diritti umani in Africa è una sfida non più procrastinabile. E’ il monito rivolto dalle Caritas dell’Amecea, l’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale, e dalla Conferenza pan-africana delle Chiese (AACC), in una dichiarazione congiunta diffusa a margine del VII Forum Sociale Mondiale (WSF), apertosi sabato a Nairobi. “In un mondo caratterizzato da rapporti di sottomissione, sofferenza, deprivazioni e spoliazioni, la Chiesa e il movimento ecumenico sono uno strumento prezioso per investire nella speranza in Africa”, si legge nel documento firmato, tra gli altri, per parte cattolica, dal vescovo keniota Zachaeus Okoth, Presidente della Caritas/Amecea, e, per parte non cattolica, dall’arcivescovo anglicano Desmond Tutu. “In virtù della sua missione e vocazione – sottolinea il testo - la Chiesa ha l’onere morale di cercare un’alternativa credibile alla logica della globalizzazione”. In questo senso, essa è chiamata “non solo ad essere la coscienza critica della società, ma anche il lievito del cambiamento che dona la vita in abbondanza”.
I temi quest’anno al centro del World Social Forum, il primo a svolgersi interamente in Africa, sono la costruzione di un mondo di pace e di giustizia, basato sulla sovranità e l’autodeterminazione dei popoli, il diritto universale al cibo, alle cure sanitarie, all’istruzione e al lavoro, l’eliminazione di ogni forma di discriminazione, la partecipazione popolare alle decisioni politiche ed economiche. Anche a questa edizione partecipa una folta rappresentanza delle Chiese cristiane. La Chiesa cattolica sarà rappresentata, tra gli altri, dai membri e collaboratori della Famiglia Ignaziana, dalla Caritas e da numerose ong e agenzie impegnate nel sociale.
(Programma Inglese Africa - ZENGARINI)








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