Kenya Dichiarazione Caritas dell’AMECEA-AACC su povertà e diritti umani in Africa
Nairobi, 23 gen 07 - Interrompere l’attuale circolo vizioso della sofferenza,
della povertà e delle violazioni dei diritti umani in Africa è una sfida non più procrastinabile.
E’ il monito rivolto dalle Caritas dell’Amecea, l’Associazione delle Conferenze episcopali
dell’Africa orientale, e dalla Conferenza pan-africana delle Chiese (AACC), in una
dichiarazione congiunta diffusa a margine del VII Forum Sociale Mondiale (WSF), apertosi
sabato a Nairobi. “In un mondo caratterizzato da rapporti di sottomissione, sofferenza,
deprivazioni e spoliazioni, la Chiesa e il movimento ecumenico sono uno strumento
prezioso per investire nella speranza in Africa”, si legge nel documento firmato,
tra gli altri, per parte cattolica, dal vescovo keniota Zachaeus Okoth, Presidente
della Caritas/Amecea, e, per parte non cattolica, dall’arcivescovo anglicano Desmond
Tutu. “In virtù della sua missione e vocazione – sottolinea il testo - la Chiesa ha
l’onere morale di cercare un’alternativa credibile alla logica della globalizzazione”.
In questo senso, essa è chiamata “non solo ad essere la coscienza critica della società,
ma anche il lievito del cambiamento che dona la vita in abbondanza”. I temi quest’anno
al centro del World Social Forum, il primo a svolgersi interamente in Africa, sono
la costruzione di un mondo di pace e di giustizia, basato sulla sovranità e l’autodeterminazione
dei popoli, il diritto universale al cibo, alle cure sanitarie, all’istruzione e al
lavoro, l’eliminazione di ogni forma di discriminazione, la partecipazione popolare
alle decisioni politiche ed economiche. Anche a questa edizione partecipa una folta
rappresentanza delle Chiese cristiane. La Chiesa cattolica sarà rappresentata, tra
gli altri, dai membri e collaboratori della Famiglia Ignaziana, dalla Caritas e da
numerose ong e agenzie impegnate nel sociale. (Programma Inglese Africa - ZENGARINI)