(21 gennaio 2007 - RV) Urne aperte oggi in Serbia per il rinnovo del Parlamento. Oltre
6 milioni di elettori sono chiamati a scegliere tra i candidati di più di 20 partiti
o cartelli elettorali. La soglia di sbarramento è stata fissata al 5%. Tra gli schieramenti
favoriti, secondo i sondaggi, il Partito radicale ultranazionalista, guidato da Nikolic,
e lo schieramento democratico filo-occidentale del presidente Tadić, promotore, nell’ottobre
scorso, di un referendum sulla nuova Costituzione serba. La chiusura dei seggi è attesa
per questa sera alle 20. Due i temi dominanti della lunga campagna elettorale nell’ex-Stato
jugoslavo, e cioè lo status del Kossovo e l’auspicato ingresso nell’Unione Europea.
Per un’analisi di queste elezioni e del loro peso a livello internazionale, Stefano
Leszczynski ha intervistato Federico Eichberg, esperto dell’area balcanica: ********** R.
– La Serbia si porta dietro un’eredità che, va detto, sta cercando di cancellare.
Valga per tutti l’atteggiamento estremamente collaborativo della leadership serba
in occasione del referendum montenegrino della scorsa primavera. E’ vero altresì che
le tematiche del dibattito serbo testimoniano invece ancora l’attenzione verso una
mal percepita criminalizzazione. I serbi hanno percepito che la comunità internazionale
ha identificato nella Serbia il colpevole dei drammi degli anni ’90. Sappiamo che
storicamente questo non è vero; sarebbe opportuno ricordarlo ed esplicitarlo. D.
– Il dibattito sembra essere molto più aspro nella società adulta della Serbia, mentre
la parte giovane della Serbia sarebbe più propensa ad un colpo di spugna sul passato
con l’esclusivo obiettivo dell’Europa… R. – Va detto altresì che la politica dei
partiti filoeuropeisti è comunque una politica attenta anche all’identità propria
della Serbia. Basti ricordare che Tadić stesso, leader del partito democratico, è
stato tra i promotori del referendum costituzionale che lo corso ottobre ha sancito
una nuova Costituzione serba. In essa si ricorda, ad esempio, che il Kosovo è parte
inalienabile, si fa un richiamo ai valori spirituali della Serbia, si fa un richiamo
anche a tutto il patrimonio religioso, alla grande tradizione che il Paese ha. *********