2007-01-20 16:28:37

Settimana dell'unità: i rapporti tra cattolici e anglicani


(20 gennaio 2007 - RV) L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha invitato oggi i fedeli a partecipare giovedì prossimo 25 gennaio, alle ore 17.30, ai Secondi Vespri della Solennità della Conversione di San Paolo presieduti da Benedetto XVI nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Oggi si celebra il terzo giorno della Settimana sul tema “Lo Spirito Santo ci dona la Parola”. Proprio ieri il Papa ricevendo una delegazione ecumenica della Finlandia ha sottolineato che “lo Spirito Santo è il vero protagonista dell’impegno ecumenico”. Un impegno che vede in prima linea Benedetto XVI che in questi 21 mesi di Pontificato ha incontrato numerosi rappresentanti delle confessioni cristiane: tra questi, il 23 novembre scorso in Vaticano, il Primate della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury, il dott. Rowan Williams. Ascoltiamo in proposito, al microfono di Giovanni Peduto, il rev. Donald Bolen che, in seno al Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, si occupa, tra l’altro, dei rapporti tra cattolici e anglicani:


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R. – Nonostante la situazione complessa che attualmente è presente nella Comunione Anglicana, la visita è stata molto fruttuosa. Ha aiutato il fatto che Benedetto XVI e l’arcivescovo siano entrambi teologi rinomati. Il Santo Padre e il Primate anglicano si sono trattenuti insieme in dialogo, hanno pregato insieme per l’Ora Media e firmato una Dichiarazione Comune, nella quale si rende grazie per i rapporti positivi di questi ultimi quarant’anni, e hanno richiamato alla testimonianza comune e ad una più stretta collaborazione in una vasta gamma di aree.

D. – Il dialogo è comunque sempre foriero di benefici effetti?

R. – Uno dei benefici di questo dialogo ecumenico che continua da tanto tempo è la capacità di parlare in modo franco, e allo stesso tempo in uno spirito di amicizia, riguardo alle sfide poste dalle nostre relazioni ecumeniche. Recenti sviluppi in seno alla Chiesa Episcopale degli Stati Uniti e in una diocesi anglicana in Canada che riguardano i riti di benedizione per le coppie omosessuali e l’ordinazione all’episcopato di un vescovo omosessuale sono stati pubblicizzati ampiamente dalla stampa. Nella loro Dichiarazione Comune Papa Benedetto XVI e l’arcivescovo di Canterbury hanno sostenuto che questi sviluppi, che mostrano divisioni in seno alla Comunione Anglicana, presentano seri ostacoli al progresso ecumenico. La recente visita ha tuttavia confermato che il nostro dialogo può e deve continuare. Infatti, come il cardinale Kasper ha affermato nel passato, è precisamente quando nuove difficoltà minacciano di dividerci che il dialogo è ancora più importante.


D. – Parliamo ora più specificamente di queste divisioni …


R. - E’ importante notare che la Comunione Anglicana nel suo insieme ha continuato ad affermare l’insegnamento tradizionale cristiano sul matrimonio e la sessualità. Le tensione nelle due province anglicane tendono ad attirare la vasta attenzione dei media, anche di quelli religiosi, che parlano ampiamente delle controversie ma non danno sufficiente risalto ai processi di riconciliazione introdotti da







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