2007-01-20 16:31:34

La Chiesa pakistana preoccupata per la riforma governativa della scuola


(20 gennaio 2007 - RV) In Pakistan, continua a suscitare forti preoccupazioni da parte della Chiesa cattolica il progetto di riforma dell’insegnamento scolastico attualmente allo studio del governo Musharraf. Da tempo, le minoranze religiose pakistane accusano i programmi e i testi scolastici in uso nel Paese di istigare all’odio settario per i loro contenuti discriminatori verso i credenti non musulmani. In risposta, il governo ha deciso di avviare un processo di riforma e lo scorso dicembre ha pubblicato un Libro Bianco in cui illustra le proposte, chiedendo il parere delle minoranze. Il progetto è giudicato insufficiente e incoerente dai vescovi e dagli educatori cattolici, che lamentano di non essere stati consultati durante lo studio della nuova politica educativa. La questione è stata discussa nei giorni scorsi durante una conferenza organizzata a Lahore dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace e dalla Conferenza dei Superiori maggiori del Pakistan. I partecipanti, tra cui vescovi e direttori scolastici cattolici, hanno segnalato i numerosi pregiudizi contenuti nei libri di testo contro cristiani, indù ed ebrei. Ma la principale obiezione riguarda lo studio della religione islamica (Islamiyat), che nel progetto di riforma resta materia obbligatoria. Secondo i relatori del convegno, l’insegna-mento della religione dovrebbe essere invece facoltativa. In questo senso, si era espresso l’estate scorsa il presidente della Conferenza episcopale pakistana, mons. Lawrence John Saldhana, che in una lettera aperta al presidente Musharraf aveva proposto di sostituire l’ora di religione con un’ora di etica.







All the contents on this site are copyrighted ©.