Pakistan Chiesa critica riforma della scuola in quanto non risolve discriminazione
LAHORE, 20 gen ’07 - In Pakistan, continua a suscitare forti preoccupazioni
da parte della Chiesa cattolica il progetto riforma dell’insegnamento scolastico attualmente
allo studio del governo Musharraf. Da tempo le minoranze religiose pakistane accusano
i programmi e i testi scolastici in uso nel Paese di istigare all’odio settario per
i loro contenuti fondamentalisti e discriminatori verso i credenti non musulmani.
In risposta a questi rilievi, il governo ha deciso di avviare un processo di riforma
e lo scorso dicembre ha pubblicato un Libro Bianco in cui illustra le proposte chiedendo
il parere delle minoranze. Il progetto è giudicato insufficiente e incoerente dai
vescovi e dagli educatori cattolici che lamentano di non essere stati consultati durante
lo studio della nuova politica educativa. La questione è stata discussa nei giorni
scorsi a una conferenza organizzata a Lahore dalla Commissione episcopale Giustizia
e Pace e dalla Conferenza dei superiori maggiori del Pakistan. I partecipanti, tra
cui vescovi e direttori scolastici cattolici, hanno segnalato i numerosi pregiudizi
contenuti nei libri di testo contro cristiani, indù ed ebrei. Ma la principale obiezione
riguarda lo studio della religione islamica (Islamiyat) , che nel progetto di riforma
resta materia obbligatoria. Secondo i relatori del convegno l’insegnamento della religione
dovrebbe essere invece facoltativa. In questo senso si era espresso l’estate scorsa
il Presidente della Conferenza episcopale mons. Lawrence Saldhana che in una lettera
aperta al Presidente Musharraf aveva proposto di sostituire l’ora di relgione con
un’ora di etica. (Ucan – ZENGARINI)