Kathmandu, 19gen07 – Non vi sono rappresentanti cristiani nel nuovo parlamento ad
interim del Nepal. Lo ha rilevato Giovanni Thulung, pastore nepalese di una Chiesa
della Buona speranza presente nella parte orientale dell’ex regno himalayano. Il pastore
ha ricordato la mole di lavoro svolta dai cristiani nei confronti soprattutto delle
migliaia di bambini rimasti orfani negli anni dello scontro tra i comunisti maoisti
e l’esercito locale. La delusione dei cristiani è tanto maggiore quanto è stata grande
la gioia per aver potuto celebrare pubblicamente il Natale scorso. L’esclusione dei
cristiani dal nuovo parlamento è stata motivata dal pregiudizio che i cristiani siano
portatori di valori e di idee esclusivamente occidentali. La decisione dei maoisti
preoccupa naturalmente la Prefettura apostolica del Nepal, che ha appena redatto
il suo primo piano di azione pastorale nazionale da quando è stata istituita nel 1983.
L’obiettivo del piano è quello di rilanciare la missione della Chiesa locale approfittando
proprio del nuovo corso politico nel Nepal dopo dieci anni di guerra civile. Un
centinaio tra sacerdoti, religiosi e laici in rappresentanza di tutte le realtà ecclesiali
nepalesi, si erano riuniti, a fine novembre, per discutere con il Prefetto apostolico
Anthony Sharma come impostare il nuovo piano pastorale alla luce di questi sviluppi.
Numerose le proposte avanzate dai partecipanti che avevano convenuto sulla necessità
di rendere la Chiesa più visibile nella società nepalese. (Asianews – MANCINI)