Messico/Stati Uniti: Vescovi contro il "Muro della vergogna"
MATAMOROS, 17 gen ’07 Hanno benedetto la “Croce del Migrante” issata sulle rive del
Rio Bravo, alla frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti, tornando a criticare con
forza la costruzione del ‘muro’ tra i due paesi, “una barriera della vergogna”. Così
otto vescovi messicani e statunitensi hanno celebrato domenica la Giornata mondiale
del migrante e del rifugiato, accompagnati da centinaia di fedeli che hanno depositato
piccole croci di legno ai piedi del monumento e sparso fiori nelle acque del fiume
in memoria dei migranti morti nel disperato tentativo di varcare la frontiera. Inaugurando
la seconda ‘Casa del migrante’ nella località di Matamoros, padre Francisco Gallardo
López, coordinatore per i migranti della diocesi locale, ha sottolineato la necessità
di “ricordare che di fronte a Dio siamo tutti migranti nel nostro cammino spirituale”.
Gli ha fatto eco il vescovo di Brownsville, Texas, monsignor Alfonso Garza Treviño,
sottolineando che “è dovere di ogni cattolico, dare cibo a chi ha fame, acqua a chi
ha sete e vestiti a chi è nudo” e avvertendo che il ‘muro’ “rischia di danneggiare
le relazioni tra i due Paesi”. In questi anni gli episcopati dei Paesi centro-americani
e degli Stati Uniti hanno ripetutamente denunciato l’irrigidimento delle politiche
migratorie dell’Amministrazione americana. Già nel 2002 i vescovi messicani e statunitensi
avevano pubblicato una lettera congiunta per richiamare l’attenzione dei fedeli e
delle autorità politiche su questo dramma. (Apic/Misna – ZENGARINI)