India: Rinnovo della pastorale e partecipazione dei laici alla attenzione dei sacerdoti
di rito latino
KOCHI, 17 gen ’07 - Distribuire meglio le risorse per rendere la Chiesa indiana autosufficiente,
ripensare la pastorale per adeguarla ai tempi e alle esigenze dei fedeli, promuovendo
a questo scopo la partecipazione dei laici e delle donne. Sono le principali indicazioni
emerse dalla sesta riunione annuale della Conferenza dei sacerdoti diocesani di rito
latino dell’India (Cdpi, in sigla), un organismo ufficiale della Chiesa indiana istituito
nel 2001. La riunione si è svolta nei giorni scorsi a Kochi, nel Kerala, e ha visto
la partecipazione di 65 presbiteri, 10 vescovi e di diversi rappresenanti laicali
sul tema: “L’identità e la visione dei sacerdoti in India oggi”. L’incontro ha dedicato
ampio spazio al problema dell’autosufficienza finanziaria. Oggi troppe parrocchie
e diocesi in India continuano a dipendere da donazioni dall’estero. Per superare questa
dipendenza – è stato sottolineato – basterebbe che le diocesi più ricche aiutassero
quelle più povere e occorre incoraggiare anche i fedeli a contribuire, coinvolgendoli
di più nella vita della Chiesa locale. E proprio la partecipazione dei laici e i loro
rapporti con il clero ordinato è stato un altro punto importante affrontato dall’incontro.
Tra i principali problemi della Chiesa in India oggi – hanno evidenziato vari interventi
- vi è un persistente clericocentrismo che tende a relegare il laicato e le donne
ad un ruolo marginale, accrescendo distanze e incomprensioni verso un clero percepito
come lontano dalle esigenze dei fedeli. Come ha rilevato il moderatore della sessione,
padre Subash Anand, anche in India cominciano ad avvertirsi i sintomi di una crisi
pastorale non dissimile da quella che siriscontra nelle Chiese in Occidente. Un sintomo
emblematico di questo malessere è la crescente attrattiva esercitata dalle sette,
come confermano due recenti indagini sul ministero dei sacerdoti e sui movimenti neo-pentecostali
in India. Di qui l’urgenza avvertita dai partecipanti di puntare su una pastorale
più attenta ai segni dei tempi, capace di accompagnare la vita quotidiana dei fedeli
e di coinvolgere tutta la comunità. (Sarnews; Ucanews – ZENGARINI)