Filippine: I vescovi promuovono una conferenza internazionale sulla bioetica
MANILA, 17 gen ’07 - La Conferenza episcopale filippina ha scelto di approfondire
nel 2007 il suo impegno in favore della cultura della vita. Per questo i vescovi hanno
promosso nei giorni scorsi a Manila una Conferenza internazionale dedicata ai temi
della bioetica. La Conferenza è stata organizzata dal nuovo ufficio episcopale per
la bioetica. Fra gli invitati al convegno, mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia
Accademia per la Vita e numerosi teologi, medici ed esperti a livello mondiale. “L’iniziativa
serve a porre la nostra attenzione sulle sfide che affrontano oggi la vita e la famiglia”,
ha sottolineato mons. Angel Lagdameo, presidente della Conferenza episcopale, all’apertura
dei lavori, ai quali sono intervenuti anche mons. Paciano B. Aniceto, presidente della
Commissione episcopale per la Vita e la Famiglia, e mons. Orlando Quevedo, arcivescovo
di Cotabato e attuale segretario generale della Federazione delle Conferenze Episcopali
dell’Asia (Fabc), che ha presentato una relazione sul futuro della famiglia in Asia.
L’incontro è stato quindi un’occasione per ribadire l’attivo impegno della Chiesa
filippina in difesa della vita, dal concepimento fino alla morte naturale. A questo
proposito, i vescovi filippini hanno espresso soddisfazione per la recente abolizione
della pena di morte nel Paese. All’esame del convegno anche le nuovi modelli di
famiglia che si stanno affermando nel continente: famiglie monoparentali, con coniugi
separati, con un genitore che lavora all’estero, unioni di persone dello stesso sesso.
Fenomeni che indicano come il senso della sacralità della famiglia si stia indebolendo
anche in Asia. Compito della Chiesa – hanno sottolineato i partecipanti - è di riaffermare
questa sacralità, che vale per tutti, non solo per i credenti. In questo contesto
si inserisce anche il dibattito nelle Filippine sulla questione demografica. I vescovi
hanno ribadito in proposito che la causa della povertà e della disparità sociale nel
Paese non sta nell’aumento eccessivo della popolazione, ma nella corruzione e in politiche
economiche inadeguate. (Sarnews; Fides – ZENGARINI)