2007-01-14 14:06:41

Tutela dei migranti. Così il Papa all’Angelus nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.


(14 gennaio 2007 -RV) “Tutelare i migranti e le loro famiglie mediante l’ausilio di presìdi legislativi, giuridici e amministrativi specifici, ed anche attraverso una rete di servizi, di punti di ascolto e di strutture di assistenza sociale e pastorale”. E’ quanto chiede il Papa nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3


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“La realtà delle migrazioni non va mai vista soltanto come un problema, ma anche e soprattutto come una grande risorsa per il cammino dell’umanità”. E’ quanto raccomanda il Papa, ricordando recenti stime delle Nazioni Unite: 200 milioni di migranti per ragioni economiche; circa 9 milioni di rifugiati; circa 2 milioni di studenti internazionali. Ci sono poi sfollati interni e irregolari, ed ognuno ha una famiglia, ricorda il Papa, che sottolinea anche che il fenomeno “è molto ampio e diversificato”. In ogni caso, Benedetto XVI chiede “il rispetto della dignità umana di tutti i migranti” ma chiede qualcosa anche a chi arriva: “il riconoscimento da parte dei migranti stessi dei valori della società che li ospita”. Soltanto tutto ciò - afferma - rende “possibile la giusta integrazione delle famiglie nei sistemi sociali, economici e politici dei Paesi d’accoglienza”.
“Auspico che si giunga presto ad una gestione bilanciata dei flussi migratori e della mobilità umana in generale, così da portare benefici all’intera famiglia umana, cominciando con misure concrete che favoriscano l’emigrazione regolare e i ricongiungimenti familiari, con particolare attenzione per le donne e i minori.”
Proprio la famiglia migrante – sottolinea – è “una risorsa in modo speciale”, “purchè venga rispettata come tale”, aggiunge. Purchè “non debba subire lacerazioni irreparabili, ma possa rimanere unita o ricongiungersi, e compiere la sua missione di culla della vita e primo ambito di accoglienza e di educazione della persona umana”. In un altro punto del suo discorso il Papa ricorda “le difficoltà della famiglia migrante come tale:


“I disagi, le umiliazioni, le strettezze, le fragilità”.

Benedetto XVI ricorda anche di aver rivolto uno speciale Messaggio alla famiglia migrante e poi invita a considerare che “nel dramma della Famiglia di Nazaret intravediamo la dolorosa condizione di tanti migranti, specialmente dei rifugiati, degli esuli, degli sfollati, dei profughi, dei perseguitati”.

“Possiamo guardare alla santa Famiglia di Nazaret, icona di tutte le famiglie, - dice il Papa - perché essa riflette l’immagine di Dio custodita nel cuore di ogni umana famiglia, anche quando è debilitata e talvolta sfigurata dalle prove della vita”. Narra l’evangelista Matteo che, poco tempo dopo la nascita di Gesù, san Giuseppe fu costretto a partire per l’Egitto prendendo con sé il bambino e sua Madre, al fine di sfuggire alla persecuzione del re Erode.


Tra i vari saluti nelle diverse lingue, un riferimento in inglese e in polacco al Vangelo odierno delle nozze di Cana. In italiano, un saluto in particolare al gruppo di giovni migranti, di varie parti del mondo, accompagnati dal vescovo di Caserta, mons. Raffele Nogaro.










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