Rilasciati in Cina due dei nove sacerdoti arrestati a dicembre
(13 gennaio 2007 - RV) Due sacerdoti cattolici, padre Wen Daoxiu e padre Li Yongshun,
arrestati in Cina, nella regione dell’Hebei, il 27 dicembre scorso, sono stati rilasciati
per problemi di salute. A darne notizia è l’agenzia Asianews che riferisce di altri
7 sacerdoti arrestati ancora in prigione. Fonti locali sostengono che i sacerdoti
sono stati arrestati perché hanno preso parte ad un raduno “illegale”. Il gruppo era
riunito per studiare, in una località a circa 30 chilometri a sud di Baoding. Fonti
di Asianews affermano che il motivo dell’arresto è che i sacerdoti si sono radunati
in un luogo non registrato dal governo. L’Hebei è la regione cinese con il più alto
numero di cattolici (1,5 milioni). Secondo dati dell’agenzia, almeno 6 vescovi, nell’Hebei,
sono detenuti o scomparsi.
E sempre in Cina, è morto il 7 gennaio scorso a
Nanning a causa di un cancro al fegato, il vescovo cattolico Joseph Meng Ziwen. Il
presule, riferisce l’agenzia Asianews, aveva 103 anni ed era il più anziano di tutta
la Cina. Padre Giancarlo Politi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere,
lo ricorda come un “pastore umile e straordinario, che ha dedicato la sua vita alla
comunità in cui viveva con un’energia ed una vitalità fuori dal comune”. “Ancora 3
anni fa, a 100 anni, - ha raccontato padre Politi – diceva Messa ogni domenica in
3 parrocchie diverse, senza mai risparmiarsi”. I funerali del presule saranno celebrati
domani dal suo coadiutore, mons. John Baptist Tan Yanchuan. Nato il 19 marzo del 1903
in una famiglia non-cattolica di Hengling, mons. Meng Ziwen è entrato in un seminario
minore all’età di 18 anni. Ha studiato teologia e filosofia nel seminario maggiore
di Penang, in Malaysia, ed è stato ordinato sacerdote a Nanning nel 1935. Accusato
di collaborazionismo con il Kuomintang, nei primi anni ‘50 mons. Meng Ziwen è stato
mandato in un laogai (“campo di riforma tramite il lavoro”). Rilasciato nel 1957,
ha aperto una clinica sfruttando i suoi studi giovanili di medicina: l’anno dopo,
accusato di “curare i nemici della Rivoluzione”, è stato arrestato nuovamente per
poi tornare in libertà nel ‘70. Quello di “portare Cristo al mondo” è stato lo scopo
principale di tutta la sua vita.