2007-01-09 15:49:34

Chavez: il Venezuela diventerà una Repubblica socialista


(9 gennaio 2007 - RV) “Tutto quello che è privatizzato sarà nazionalizzato”, in particolare nei settori dell'energia elettrica e della telefonia: è quanto ha affermato ieri il presidente del Venezuela Hugo Chavez durante la cerimonia del giuramento dei nuovi 12 ministri che lo accompagneranno nel suo terzo mandato, che comincia formalmente domani, dopo la rielezione nel dicembre scorso. Confermata la svolta socialista. Il servizio di Luis Badilla:


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Chavez dunque ha annunciato che intende procedere a un vasto programma di nazionalizzazioni. Poi ha precisato che presenterà un testo di legge in base al quale il Parlamento gli affiderà poteri speciali, tali tra l’altro da consentirgli di assumere il controllo dei settori strategici dell’economia. Inoltre il presidente ha dichiarato di voler riformare ulteriormente “in profondità” la Costituzione, per andare verso una “Repubblica socialista del Venezuela”, in sostituzione dell’attuale “Repubblica bolivariana del Venezuela”.

“Andiamo verso il socialismo, e niente e nessuno potrà impedirlo”, ha sottolineato. Chavez - al potere dal 1999 e che giurerà domani per il suo terzo mandato presidenziale, con scadenza nel 2013 - ha annunciato inoltre di voler utilizzare la legge-quadro per porre fine al controllo delle raffinerie della Cintura petrolifera dell’Orinoco da parte delle compagnie straniere, tra cui l’americana Exxon e la francese Total. Chavez, inoltre, ha affermato che “niente e nessuno” gli impedirà di non rinnovare la concessione a “Radio Caracas Television”, un canale indipendente che accusa di “golpismo”, annunciando che denuncerà al mondo “quel ragazzino” – sue testuali parole - del segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), il cileno José Miguel Insulza, che lo ha criticato per tale passo.

Il presidente venezuelano ha invitato anche il cardinale Jorge Urosa, arcivescovo di Caracas, che gli ha chiesto di non chiudere l’emittente, a “fare il suo mestiere”. Riferendosi agli interventi prima del presidente della Conferenza episcopale venezuelana mons. Ubaldo Santana, arcivescovo di Maracaibo, e poi del cardinale Urosa, ha accusato la gerarchia cattolica di “dire barbarie”, ora difendendo l’indifendibile”. “Raccomando a questi vescovi di leggere Marx, Lenin e di leggere nella Bibbia il Discorso della montagna per conoscere le linee del socialismo”, ha aggiunto. “Noi andiamo verso il socialismo e nessuno potrà evitarlo”, ha sentenziato. Dal 7 gennaio i vescovi del Venezuela si trovano riuniti per la 87.ma Assemblea ordinaria dell’episcopato locale e si attende per le prossime ore un pronunciamento.
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