Le reazioni in Polonia per le dimissioni di mons. Wielgus, arcivescovo di Varsavia
(08 gennaio 2007 - RV) La Chiesa polacca è profondamente colpita dalla notizia delle
dimissioni di mons. Stanislaw Wielgus dalla carica di arcivescovo metropolìta di Varsavia.
Il presule aveva ammesso le sue responsabilità nella collaborazione, in gioventù,
con i servizi segreti del passato regime comunista. Benedetto XVI ha accolto le dimissioni
ed ha nominato il card. Jozef Glemp, primate di Polonia, amministratore apostolico
dell’arcidiocesi di Varsavia fino a nuovo provvedimento. Sulla vicenda ascoltiamo
la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi: ********* Il
comportamento di mons. Wielgus negli anni passati del regime comunista in Polonia
ha compromesso gravemente la sua autorevolezza, anche presso i fedeli. Perciò, nonostante
la sua umile e commovente richiesta di perdono, la rinuncia alla sede di Varsavia
e la sua pronta accettazione da parte del Santo Padre è apparsa come una soluzione
adeguata per far fronte alla situazione di disorientamento venutasi a creare in quella
nazione.
E’ un momento di grande sofferenza per una Chiesa a cui tutti dobbiamo
moltissimo e che amiamo, che ci ha dato pastori della grandezza del cardinale Wyszynski
e soprattutto del Papa Giovanni Paolo II. La Chiesa universale deve sentirsi solidale
spiritualmente con la Chiesa che è in Polonia ed accompagnarla con la preghiera e
l’incoraggiamento perché possa ritrovare presto la serenità.
Allo stesso tempo,
è bene osservare che il caso di mons. Wielgus non è il primo e probabilmente non sarà
l’ultimo caso di attacco a personalità della Chiesa in base alla documentazione dei
servizi del passato regime. Si tratta di un materiale sterminato e, nel cercare di
valutarne il valore e di trarne conclusioni attendibili, non bisogna dimenticare che
è stato prodotto da funzionari di un regime oppressivo e ricattatorio.
A tanti
anni di distanza dalla fine del regime comunista, venuta a mancare la grande e inattaccabile
figura di Papa Giovanni Paolo II, l’attuale ondata di attacchi alla Chiesa cattolica
in Polonia, più che di una sincera ricerca di trasparenza e di verità, ha molti aspetti
di una strana alleanza fra i persecutori di un tempo ed altri suoi avversari e di
una vendetta da parte di chi, nel passato, l’aveva perseguitata ed è stato sconfitto
dalla fede e dalla voglia di libertà del popolo polacco.
“La verità vi farà
liberi” dice Cristo. La Chiesa non ha paura della verità e, per essere fedeli al loro
Signore, i suoi membri devono saper riconoscere le proprie colpe. Auguriamo alla Chiesa
in Polonia di saper vivere e superare con coraggio e lucidità questo periodo difficile,
affinché possa continuare a dare il suo prezioso e straordinario contributo di fede
e di slancio evangelico alla Chiesa europea ed universale. **********
Ma
quale reazione sta provocando in Polonia, Paese di forte tradizione cattolica, la
vicenda di mons. Wielgus? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Tadeusz Konopka, dell’Ansa
di Varsavia: