Inaccettabile lo scandalo della fame in un mondo che potrebbe eliminarla. Nel discorso
al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, gli appelli di Benedetto XVI per la soluzione
delle varie crisi planetarie
(8 gennaio 2007 - RV) Lo “scandalo” della fame e della miseria nel 21.mo secolo, la
pace tuttora “violata e derisa”, gli attentati alla vita umana. E ancora: le crisi
politico-umanitarie in Africa, i segnali di rinascita sociale in America Latina, l’espansione
economica del gigante asiatico, il rischio del nucleare iraniano e coreano, gli appelli
alla stabilità per il Medio Oriente, la difesa delle radici cristiane nell’Europa
comunitaria: sono alcuni dei grandi temi dell’attualità internazionale che hanno cadenzato
il discorso rivolto questa mattina da Benedetto XVI al Corpo diplomatico accreditato
presso la Santa Sede - guidato dal decano, l’ambasciatore della Repubblica di San
Marino, Giovanni Galassi - nella tradizionale udienza per lo scambio di auguri all’inizio
del nuovo anno. La cronaca nel servizio di Alessandro De Carolis:
Nel suo
discorso dunque, il Papa ha insistito affinche' sia mantenuto da parte di tutti i
paesi sviluppati l'impegno "a destinare lo 0,7 per cento del prodotto interno lordo
all'aiuto internazionale". Un passo fondamentale, ma non l’unico, secondo il direttore
della Fondazione Giustizia e Solidarietà della Cei, Riccardo Moro, che nei prossimi
mesi farà il punto sulla lotta alla povertà a sette anni dal Giubileo. L’Intervista
è di Alessandro Guarasci: