L'OCSE conferma la ripresa nella zona euro ma ammonisce Italia e Portogallo per il
debito
(4 gennaio 2007 - RV) Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
“la ripresa economica nella zona euro si è consolidata” e ora, per rafforzarla, servono
riforme strutturali e il miglioramento dei conti pubblici. Sono incoraggianti i segnali
che emergono dall’Economic Survey per l’Area dell’Euro che stima una crescita del
prodotto interno lordo del 2,6 per cento nel 2006 e di poco inferiore per i due anni
successivi. L’Ocse invita a politiche di bilancio che taglino le spese e non aumentino
la tassazione e prevede un calo dell’inflazione dal 2,2 per cento dello scorso anno
all’1,9 di quest’anno. Secondo i dati del rapporto, il tasso di disoccupazione è diminuito
dal 7,9 per cento dello scorso anno al 7,4 di questo. Ma occorre intervenire sul mercato
del lavoro affinché le economie possano fronteggiare più agevolmente i cambiamenti.
Per il settore dei servizi è suggerita la competitività mentre viene raccomandato
il perseguimento dei processi di integrazione e di sviluppo per i mercati finanziari.
L’Ocse avverte poi che il “già preoccupante debito netto di Italia e Portogallo potrebbe
peggiorare”. In Italia si prevede che la spesa pubblica esploderà senza riforme pensioni
e Welfare. Italia e Portogallo, comunque - tra i Paesi con costi del lavoro unitari
relativamente bassi - hanno registrato una crescita dei salari che ha “considerevolmente
oltrepassato” l’incremento della produttività. Secondo l’Ocse ora questi Paesi “dovranno
recuperare la competitività della loro economia… mantenendo l’incremento dei salari
al di sotto del tasso di inflazione”; un processo lungo e difficile che potrebbe essere
sostituito con un aumento della produttività.