2007-01-04 15:45:28

Allarmismi ingiustificati: così mons. Marchetto sulla temuta invasione di immigrati romeni


(4 gennaio 2007 - RV) Dopo l’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione Europea, dal 1° gennaio scorso, potrebbe crescere la pressione migratoria in Italia: secondo la Fondazione ISMU, che promuove iniziative e studi sulla società multietnica e multiculturale, ogni anno potrebbero arrivare fino a 105mila romeni. In molti parlano di una risorsa in più per l’Unione Europea, ma c’è chi teme il pericolo invasione. “Allarmismi ingiustificati” secondo mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti. Il servizio di Paolo Ondarza.

**********
Con l’inizio del 2007 anche bulgari e romeni possono entrare ed uscire dall’Italia liberamente senza visto d’ingresso, ma semplicemente esibendo la carta d’identità. La permanenza è libera per tre mesi. Per un periodo superiore va richiesta, per motivi di lavoro o studio, la carta di soggiorno valida per cinque anni. Chi vuole assumere un lavoratore romeno o bulgaro dovrà solo spedire allo sportello unico per l’immigrazione una raccomandata con la quale chiede il nullaosta al lavoro. L’ingresso nell’Unione Europea di Romania e Bulgaria è secondo l’organizzazione sindacale CISL un fatto positivo: porterà alla regolarizzazione di colf, badanti, agricoltori e operai in quantità corrispondenti alle esigenze del mercato italiano del lavoro. Oberdan Ciucci, responsabile nazionale per l’immigrazione Cisl:

R. – Da anni noi, come sindacato, conduciamo battaglie contro il lavoro nero, contro i caporali, sia immigrati che italiani. Più si contribuisce a regolarizzare i lavoratori e meno fiancheggiatori si forniscono alla camorra, alla mafia e alle bande organizzate.

Da oggi anche il romeno privo di permesso di soggiorno, scaduto o non rinnovato, non corre più il rischio di essere rispedito a casa, se non per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica. Positiva la reazione anche da parte della Caritas italiana, che risponde così a chi teme un pericolo ‘invasione’, specialmente da parte dei nomadi: Oliviero Forti dell’Ufficio immigrazione Caritas:

R. – Come nel passato, la Caritas rifiuta il concetto di invasione, quando si tratta il tema dell’immigrazione. Certamente, la libertà di circolare sul territorio europeo e quindi anche in Italia potrebbe determinare un aumento dei flussi. Riteniamo che nel medio e lungo periodo ci sarà certamente un processo di riequilibrio che porterà le cose ad un ordine normale, come è accaduto in altri Paesi.

Intanto per i Rom di origine romena, spesso privi di documenti di identità, il governo sta mettendo a punto un disegno di legge che darà loro uno status con la possibilità di lavorare regolarmente.
**********








All the contents on this site are copyrighted ©.