2006-12-31 15:08:49

Il Radiogiornale della Radio Vaticana compie 50 anni. La nota di padre Federico Lombardi


(31 dicembre 2006 - RV) Il passaggio dal 2006 al 2007 segna una ricorrenza significativa per la Radio Vaticana: il primo gennaio del 1957 nasceva infatti il Radiogiornale della nostra emittente. Dieci mesi dopo, era la volte del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria. Entrambi, strumenti innovativi di informazione e di diffusione al servizio del Papa e della Chiesa. Sulla loro importanza, ascoltiamo la nota del direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi: RealAudioMP3
Per una riflessione sulla peculiarità di questo notiziario, a mezzo secolo dalla nascita, Alessandro Gisotti ha intervistato Paolo Scappucci, già caporedattore del Radiogiornale:
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R. – Direi che la cosa grande del Radiogiornale è di avere una visione d’insieme dei problemi non solo della Chiesa, ma del mondo. Una visione non particolaristica, ma ad un livello alto, con l’occhio del Vangelo che sa discernere, che presenta le notizie sotto un angolo visuale che è, appunto, quello della visione cristiana della vita. E’ importante inoltre che non solo ci sia la emissione in voce, ma anche il testo scritto: questa è una grande responsabilità ma una grande chance del Radiogiornale, perché andando in tutte le agenzie di stampa, in tutte le ambasciate ... resta anche come un documento scritto, una fonte precisa di ispirazione che quindi è di grande utilità e amplifica enormemente il campo d’azione del Radiogiornale.
D. - Con Giovanni Paolo II, la comunicazione vaticana ha conosciuto indubbiamente un salto di qualità. Come avete vissuto questa rivoluzione impressa da Karol Wojtyla?
R. – La valanga dei viaggi ci ha impegnato in una maniera eccezionale. I viaggi del Papa sono stati un impegno colossale, perché non ci limitavamo a raccontare qualche episodio giornalistico, ma avevamo lo scrupolo di trasmettere veramente il clima e il messaggio del Papa.
D. – Quale augurio ti senti, di rivolgere al Radiogiornale per il futuro?
R. – Il mio augurio è di non omologarsi con tutte le altre fonti di informazione, ma di aver sempre quel carattere peculiare di essere la “Radio del Papa”, che dà il senso cristiano dell’avvenimento che si presenta; e poi, dar voce a chi non ha voce, alle tante cose belle e buone che avvengono nel mondo e che spesso non fanno notizia.
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