2006-12-30 15:59:31

La Chiesa festeggia la Santa Famiglia


(30 dicembre 2006 - RV) Domani, ultimo giorno dell’anno, la Chiesa celebra la Festa della Santa Famiglia. Dopo l’Angelus, il Papa visiterà, in serata, il Presepe di Piazza San Pietro. Fin dall’inizio del suo Pontificato, Benedetto XVI ha dedicato grande attenzione alla famiglia. Nell’anno che si sta per concludere, si ricorda in particolare il suo discorso ai parlamentari del Partito Popolare Europeo nel quale sottolineò che la difesa della famiglia fondata sul matrimonio è un principio non negoziabile. E, ancora, l’incontro mondiale di Valencia dove Benedetto XVI ha proposto la bellezza della famiglia cristiana quale risposta al secolarismo che avanza in Occidente. Sul significato della Festa della Santa Famiglia, Giovanni Peduto ha raccolto la riflessione della madre Ottavina Bressanin, per due mandati superiora generale della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto e attualmente responsabile dell’Istituto Nazareno di Spoleto, retto dalle stesse religiose:

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R. - La festa della Santa Famiglia presenta al mondo d’oggi un tipo di famiglia che sembra irraggiungibile per la sua straordinarietà e santità, ma ogni famiglia può trovare in essa un modello da imitare, giacché anche la Santa Famiglia ha vissuto gli aspetti delle famiglie di oggi: gioie e dolori, incertezze e timori, persecuzioni ed esilio, ma tutto con grande fede e adesione totale al progetto di Dio, anche se misterioso ed incomprensibile. Il messaggio che viene da questa festa è a mio avviso racchiuso nel discorso di Paolo VI tenuto a Nazareth: “A questa scuola comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo ed essere discepoli di Cristo”.


D. - Come le famiglie di oggi possono farsi aiutare dalla Santa Famiglia?

R. - Le famiglie di oggi possono trovare nella Santa Famiglia un modello da imitare, nel vivere con fede e fiducia la propria vocazione e la propria missione, affrontando insieme le molteplici difficoltà e collaborando nell’educazione cristiana dei propri figli, favorendo la loro crescita umana, culturale e spirituale per una libera realizzazione del loro essere. Oggi più che mai la cellula familiare è particolarmente in pericolo. Il Beato Pietro Bonilli, nostro fondatore, diceva: “Solo invocando l’aiuto di Gesù, Maria e Giuseppe, la famiglia può resistere alle tante minacce”.


D. - Cosa ci dice oggi la figura di San Giuseppe?
D. - San Giuseppe è per ogni padre un modello da imitare, per la sua totale adesione al progetto di Dio pur nella difficoltà a comprenderlo. E’ l’uomo del silenzio, del lavoro, è colui che nonostante i dubbi, si fidò delle parole dell’angelo: “Non temere, Giuseppe”, e da quel momento svolse con fiducia, umiltà, operosità il grande compito di sposo e di padre collaborando così al mistero della Salvezza.


D. - L’umiltà, la docilità, il totale affidamento di Maria sono un esempio per tutti noi…

R. - L’umiltà, la docilità e la totale fiducia nel piano di Dio, sono le peculiari qualità di Maria che emergono dal fiat dell’Annunciazione, fino sotto la Croce, dove Gesù la dichiara Madre dell’umanità. E’ un modello in cui tutti dobbiamo specchiarci perché in Lei si ricapitolano tutte le virtù a cui ogni persona può tendere. Per cui, affidarsi a Lei è il modo migliore per avere la Sua protezione e per seguire il Suo esempio.


D. - Gesù cresceva in età, grazia e sapienza… Cosa significa?

R. – Gesù, pur essendo Dio, vive i ritmi di crescita di ogni essere umano. Con lo scorrere degli anni della sua vita terrena entra gradualmente nella profondità della sua missione divina e umana. Oggi i nostri giovani sono ricchi di tante nozioni ma tanto poveri di valori, da non conoscere il vero senso della vita. Hanno bisogno di testimoni e di guide sicure. E’ pertanto per ogni famiglia un richiamo al dovere di aiutare i figli a crescere nella dimensione umana, spirituale e nella conoscenza di Dio.


D. - Veniamo al vostro istituto: qual è il vostro carisma?

R. - Il nostro fondatore, il Beato Pietro Bonilli, fin dagli anni della sua formazione fu “soavemente attratto dal mistero dell’Incarnazione del figlio di Dio nato in una famiglia umana”. E’ la chiara dimostrazione della grande importanza della famiglia. Nella Famiglia di Nazareth egli vide un modello per tutte le famiglie. Illuminato da questo mistero, fonda l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto dando a noi sue suore una chiara indicazione sull’essere e sull’agire. Il nostro mandato è quello di diffondere l’amore alla Santa Famiglia in tutte le parti del mondo ove siamo presenti, farla conoscere, amare, imitare da tutti. Il nostro carisma si riassume in questa espressione: essere, dare, costruire famiglia per tutti coloro che sono più deboli, svantaggiati, diversamente abili, nello stile dell’accoglienza e del calore umano, che regnava nella Famiglia di Nazareth.
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