"L'esecuzione di Saddam
Hussein, colpevole di gravi delitti - afferma padre Federico Lombardi, direttore
della Sala Stampa vaticana - è una notizia tragica che rischia di alimentare nuova
violenza". "Per alcuni vescovi iracheni, spiega mons. Francis Assisi Chullikat,
Nunzio apostolico a Baghdad alla Radio Vaticana, la questione doveva essere
trattata secondo l'insegnamento della Chiesa che ha sempre difeso la vitaed
il rispetto della vita". Mons. Chullikat spera che sul fronte della libertà religiosa
in Iraq " si arrivi presto a pronunciamenti più chiari" e non crede che "il ritiro
immediato delle truppe dal Paese porti frutti positivi per il governo iracheno". Intanto,
"secondo calcoli recenti si pensa che oltre il 40% delle persone che escono dall'Iraq
o emigrano in Siria, Giordania e Libano, siano cristiani".