La gioia del Natale nella catechesi di Benedetto XVI all'Udienza Generale
(27 dicembre 2006 - RV) In un “clima natalizio pervaso di intima gioia” - secondo
le parole di Benedetto XVI - si è svolta stamani l’udienza generale nell’Aula Paolo
VI in Vaticano. All’ultima udienza generale del 2006, la 45 ma, hanno partecipato
circa 9 mila fedeli, giunti come sempre da numerosi Paesi per incontrare il Papa.
Il servizio di Roberta Gisotti: ********** Risuonano
nel nostro animo - ha detto Benedetto XVI - le parole dell’Evangelista Giovanni, di
cui ricorre oggi la memoria: “Et Verbum caro factum est – Il Verbo si è fatto carne
e venne ad abitare in mezzo a noi”. “Gli uomini di ogni epoca possono rivivere nella
fede” il “mistero di luce” celebrato nel Natale. Ma una “domanda attraversa questi
duemila anni di storia cristiana”: “perché Dio si è fatto uomo?”. La risposta è nel
canto degli angeli sulla grotta di Betlemme: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama”. “Il Gloria sta a significare – ha spiegato
il Papa – la continuità esistente tra la nascita e la morte di Cristo, tra il Natale
e la Pasqua, aspetti inscindibili” del “mistero di salvezza”:
“Ed ecco allora
il messaggio del Natale: con la nascita di Gesù, Dio ha manifestato il suo buon volere
verso tutti”.
“E’ dunque l’amore la ragione ultima dell’incarnazione di
Cristo” – ha aggiunto il Santo Padre – riportando la riflessione del teologo von Balthasar:
Dio “non è, in primo luogo, potenza assoluta, ma amore assoluto la cui sovranità non
si manifesta nel tenere per sé ciò che gli appartiene, ma nel suo abbandono”:
“Il
Dio che contempliamo nel Presepe è Dio-Amore”.
“Allora - ha osservato Benedetto
XVI – l’unico modo di glorificare Dio e di costruire la pace nel mondo consiste nell’umile
e fiduciosa accoglienza del dono di Natale: l’amore. Il canto degli angeli può allora
diventare una preghiera da ripetere spesso, non soltanto in questo tempo natalizio”:
“Un
inno di lode a Dio nell’alto dei cieli e una fervente invocazione di pace sulla terra,
che si traduca in un concreto impegno a costruirla con la nostra vita. Questo è l’impegno
che il Natale ci affida”.
Dopo la catechesi, i saluti nelle varie lingue
e una benedizione particolare ai nuovi 55 sacerdoti della Comunità dei Legionari di
Cristo, ordinati il 23 dicembre scorso. **********