(25 dicembre 2006 - RV) Restiamo in Medio Oriente, spostandoci in Iraq, Paese scosso
dal lungo calvario della popolazione, inerme di fronte al dilagare della violenza
di gruppi estremisti, o costretta ad emigrare per cercare maggiore sicurezza. Anche
di fronte al rischio di attentati o di sequestri, la Chiesa caldea ha deciso comunque
di tenere aperte le chiese per le funzioni del Natale. E la festa per la nascita del
Signore si avverte anche nel vicino Iran, dove la comunità cristiana partecipa attivamente
alle celebrazioni natalizie. Ascoltiamo il giornalista iraniano, Bijian Zarmandili: