2006-12-16 17:55:23

Sri Lanka: il dramma umanitario dei profughi


(16 dicembre 2006 - RV) Numerose incognite incombono sul futuro dello Sri Lanka e della sua gente, ma con l’approssimarsi del Natale “è necessario non smettere di pregare e sperare per un domani di pace”: è quanto afferma il nunzio apostolico nell’ex Ceylon, mons. Mario Zenari, intervistato da AsiaNews al ritorno dalla sua recente visita nella provincia di Jaffna (6-7 dicembre), dove la popolazione civile affronta una grave crisi umanitaria, stretta tra il fuoco dell’esercito e quello della guerriglia separatista Tamil. Migliaia i profughi che mancano di qualsiasi assistenza. Il presule ha ancora fiducia che il Paese riacquisti la pace e la serenità dopo aver visto, solo negli ultimi tre anni, la devastazione dello tsunami, l’uccisione a Natale di un politico cattolico nella cattedrale di Batticaloa e la ripresa della guerra civile nel nord-est. “Il nucleo del problema – dice il diplomatico vaticano – è che c’è bisogno di un radicale cambiamento, una conversione dei cuori di tutti coloro che sono coinvolti in questo doloroso conflitto, inclusi noi cristiani”. Il nunzio ha incontrato il vescovo locale, mons. Thomas Savundranayagam, e alcuni sacerdoti della diocesi, che gli hanno illustrato la drammatica situazione in cui versa la popolazione. Durante la Santa Messa celebrata il 7 dicembre, mons. Zenari ha invitato i religiosi presenti a “sperimentare e comunicare la compassione di Gesù a tutti i nostri fratelli e sorelle in Sri Lanka, a vedere e amare il prossimo con gli occhi e il cuore di Gesù”. “Con tutta la nostra carità e le nostre opere di aiuto – spiega l’arcivescovo – non dobbiamo smettere di esprimere il nostro profondo amore per la gente, dando nuova enfasi al valore e alla dignità della persona”. Mons. Zenari ha potuto incontrare anche la moglie di Vimalathas, l’uomo sparito ad agosto nei pressi di un check point militare ad Allaipiddy, insieme al sacerdote cattolico, p. Jim Brown. “Il Pontefice – ricorda il diplomatico vaticano – si è detto allarmato dalla notizia e dagli altri numerosi casi di violazioni di diritti umani e civili in Sri Lanka.








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