I musei luoghi di dialogo e amicizia tra tutti per diffondere una cultura di pace:
l’auspicio di Benedetto XVI in chiusura del V centenario dei Musei Vaticani
(16 dicembre 2006 - Rv) Musei veicolo di dialogo, amicizia, pace: ne ha parlato oggi
il Papa ricevendo nella Sala Clementina i partecipanti al Convegno internazionale
su “L’idea del Museo: identità, ruolo e prospettive”, promosso in chiusura delle manifestazioni
per il Quinto Centenario dei Musei Vaticani. Il servizio di Roberta Gisotti:
********** “Una
sintesi meravigliosa di Vangelo e cultura”, il patrimonio museale custodito in Vaticano.
Per questo i Musei Vaticani “possono rappresentare – ha sottolineato Benedetto XVI
– una straordinaria opportunità di evangelizzazione perché, attraverso le varie opere
esposte, offrono ai visitatori una testimonianza eloquente dell’intreccio continuo
che esiste tra il divino e l’umano nella vita e nella storia dei popoli”:
“La
Chiesa da sempre sostiene e promuove il mondo dell’arte considerandone il linguaggio
un privilegiato veicolo di progresso umano e spirituale".
Il Papa ha ricordato
l’iscrizione apposta da Benedetto XIV sulla porta d’ingresso del Museo Cristiano “Ad
augendum Urbis splendorem et asserendam religionis veritatem - Per promuovere lo splendore
della città di Roma e affermare la verità della religione cristiana”. “Lo sviluppo
nel tempo dei Musei Vaticani – ha aggiunto – sta a dimostrare come queste finalità
siano sempre rimaste ben presenti nell’impegno dei Pontefici”.
Riflettendo
sul ruolo futuro del Museo, Benedetto XVI ha osservato che già oggi la funzione del
Museo è cambiata: “da privilegio il Museo è diventato diritto”, da centro riservato
ad artisti, specialisti e uomini di cultura a ‘casa’ aperta a tutti:
“Ogni
opportunità per favorire l’integrazione e l’incontro tra gli individui e i popoli
è senza dubbio da incoraggiare”.
Dunque anche i Musei,
“possono diventare luoghi di mediazione artistica”, “cantieri di ricerca e fucine
di arricchimento culturale e spirituale”.
“I Musei potranno contribuire
a diffondere la cultura della pace se, conservando la loro natura di templi della
memoria storica, saranno anche luoghi di dialogo e di amicizia tra tutti”. **********