Dal Papa i vescovi calabresi per la visita "ad Limina"
(11 dicembre 2006 - RV) Il Papa ha ricevuto stamani il primo gruppo di presuli della
Regione ecclesiastica calabrese, in visita “ad Limina”, guidati dal loro presidente
mons. Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bove. Nella
Regione vivono oltre 2 milioni di abitanti: 12 le diocesi, le parrocchie sono 974,
più di 1400 i sacerdoti tra secolari e regolari. La Calabria è la regione italiana
con il più basso reddito pro-capite ed ha visto in passato una forte emigrazione.
Su questa visita “ad Limina” ascoltiamo mons. Mondello, intervistato da Francesca
Sabatinelli:
********** R. – Io ritengo che sia una grazia del Signore.
E’ l’occasione in cui la Regione ecclesiastica calabrese può presentare al Santo Padre
la situazione in cui si trova la Chiesa in Calabria. Ma per noi è anche l’occasione
in cui il Santo Padre può dirci una parola di incoraggiamento, può toccare alcuni
problemi vitali e indicarci come muoverci nel futuro cammino delle nostre Chiese.
D. – Si pensa alla Calabria e si pensa alla sue ferite, alla criminalità
organizzata, alla violenza, alla disoccupazione, al sottosviluppo. In più occasioni
è stato ripetuto che occorre, prima di tutto, sconfiggere una mentalità mafiosa. Cosa
si intende?
R. – Si intende quella mentalità che non porta a delinquere,
ma che si esprime nel dare quasi come un beneficio ciò che bisogna dare per diritto,
per dovere, per legge. Se noi riusciamo a formare una mentalità nuova, partendo soprattutto
dai giovani, già nelle scuole e nelle nostre parrocchie, potremmo allora sperare un
domani di svuotare dall’interno questa mentalità mafiosa, di svuotare anche questa
mafiosità anche delinquenziale, ancora presente nella nostra Regione.
D.
– Eccellenza, negli ultimi tempi in Calabria si respira il pessimismo di chi, pur
essendo da sempre impegnato nello sviluppo della Regione, vede una terra abbandonata
e, per quanto forte da dire, priva di speranza. In questi suoi 16 anni di guida come
arcivescovo di Reggio, ha visto qualche sviluppo?
R. – Un progresso c’è
stato ed è stato enorme. Ci sono ancora quelle manifestazioni di delinquenza, che
sono la palla al piede di questa Regione, che le impedisce uno sviluppo. Ma ci vuole
anche la collaborazione dello Stato. Se noi in Regione manchiamo di infrastrutture,
non è certo colpa tutta della Regione. Molto spesso lo Stato si è dimenticato di noi!
L’autostrada Salerno-Reggio Calabria, per esempio, doveva essere conclusa nel 2004,
mentre sarà finita nel 2011: questa non è forse una situazione di disagio per tutta
la Regione? Sì, un enorme disagio. Ma questo dipende anche da una assenza dello Stato.
Per quanto riguarda la disoccupazione qualcosa si è fatto, ma ancora non siamo al
livello in cui dovremmo essere. Con una parola allora dico, ci sono luci ed ombre.
Grazie a Dio le luci sono maggiori delle ombre. **********