2006-12-10 13:40:33

All'Angelus l’appello del Papa per il Medio Oriente con una speciale menzione per il Libano


(11 dicembre 2006 -RV) “Seguo con viva preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente”: il Papa ieri all’Angelus ha chiesto che vengano urgentemente trovate soluzioni pacifiche ed eque necessarie per il Libano e per l’intero Medio Oriente. Il Pontefice ha anche espresso la sua gioia per la nuova chiesa parrocchiale a Roma. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3


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“A spiragli di soluzione delle crisi che travagliano la regione si alternano tensioni e difficoltà che fanno temere nuove violenze”: lo sottolinea il Papa affermando che “una speciale menzione merita il Libano”. Lì, oggi come ieri, - ricorda il papa - sono chiamati a “vivere insieme uomini differenti sul piano culturale e religioso, per edificare una nazione di ‘dialogo e di convivenza’ e per concorrere al bene comune” (Esortazione Ap.post-sinodale, Una nuova speranza per il Libano, n. 119).
E Benedetto XVI afferma di condividere “le forti apprensioni espresse dal Patriarca, Sua Beatitudine il cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, e dai Vescovi maroniti nel Comunicato che hanno reso pubblico mercoledì scorso”.
Insieme a loro, chiede “ai libanesi e ai loro responsabili politici di avere a cuore esclusivamente il bene del Paese e l’armonia tra le sue comunità, ispirando il loro impegno a quell’unità che è responsabilità di tutti e di ciascuno e richiede sforzi pazienti e perseveranti, insieme a un dialogo fiducioso e permanente”. Con un auspicio:
“Auspico anche che la Comunità internazionale aiuti ad individuare le urgenti soluzioni pacifiche ed eque necessarie per il Libano e per l’intero Medio Oriente, mentre invito tutti alla preghiera in questo grave momento”.


Prima del significativo appello per il Medio Oriente, parole di gioia per la una nuova chiesa parrocchiale nel quartiere del Torrino Nord di Roma. “E’ un avvenimento che, pur riguardando di per sé quel quartiere, - sottolinea - acquista un significato simbolico all’interno del tempo liturgico dell’Avvento”. Il Papa ricorda che “Dio viene”, viene “a visitare il suo popolo, per dimorare in mezzo agli uomini e formare con loro una comunione di amore e di vita, cioè una famiglia”. Per poi affermare che la costruzione di una chiesa fra le case di un paese o di un quartiere d’una città evoca questo grande dono e mistero”.


“La chiesa-edificio è segno concreto della Chiesa-comunità, formata dalle “pietre vive” che sono i credenti”, dice Benedetto XVI aggiungendo che “se dunque è Dio che prende l’iniziativa di venire ad abitare in mezzo agli uomini, ed è sempre Lui l’artefice principale di questo progetto, è vero anche che Egli non vuole realizzarlo senza la nostra attiva collaborazione”.


“Prepararsi al Natale significa impegnarsi a costruire la “dimora di Dio con gli uomini”. Nessuno è escluso; ciascuno può e deve contribuire a far sì che questa casa della comunione sia più spaziosa e bella.”


“L’Avvento – spiega- ci invita a volgere lo sguardo verso la “Gerusalemme celeste”, che è il fine ultimo del nostro pellegrinaggio terreno. Al tempo stesso, ci esorta ad impegnarci con la preghiera, la conversione e le buone opere, ad accogliere Gesù nella nostra vita, per costruire insieme a Lui questo edificio spirituale del quale ognuno di noi - le nostre famiglie e le nostre comunità - è pietra preziosa.”
E per intercessione di Maria, “la più splendente e pregiata tra tutte le pietre che formano la Gerusalemme celeste”, il Papa prega “affinché questo Avvento sia per tutta la Chiesa un tempo di edificazione spirituale e così si affretti la venuta del Regno di Dio”.


Tra i saluti rivolti in molte lingue, il Papa annuncia in italiano che giovedì 14 dicembre, nella Basilica di San Pietro, incontrerà gli universitari degli Atenei romani, “invocando dal Signore Gesù il dono della carità intellettuale per tutta la comunità universitaria”.
In francese saluta in particolare i rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio provenienti da 21 Paesi africani e riuniti a Roma per un tempo di formazione.

In inglese, spagnolo, tedesco, polacco e croato, un pensiero al tempo di Avvento, tempo di preparazione al Natale. In albanese un pensiero agli alunni del Seminario Redemptoris Mater di Lezhë, in Albania, accompagnati dal Vescovo diocesano, Mons. Ottavio Vitale. A loro l’augurio di “ogni bene per il cammino verso il sacerdozio” e l’invocazione: “Maria, Madre dei sacerdoti, vi protegga sempre!”

In lingua italiana anche parole per i fedeli provenienti da Poggiardo, Piancamuno, Napoli, Palermo, Caltanissetta, Messina e Delianuova, come pure il Corpo bandistico di Veronella e il gruppo di ragazzi di Roseto degli Abruzzi.










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