2006-12-05 16:45:50

L'educazione, una questione fondamentale per la Chiesa: così il card. Bertone all'UCIIM


(05 dicembre 2006 - RV) “Educare nella scuola. Nuovi scenari, nuove responsabilità”: su questo tema si sono confrontati nei giorni scorsi a Roma i partecipanti al Congresso nazionale dall’UCIIM, l’Unione cattolica italiana degli insegnanti medi, associazione fondata nel 1944 dal prof. Gesualdo Nosengo, convinto che scuola e democrazia costituiscano il cardine dello sviluppo di ogni nazione e popolo. Da qui l’incoraggiamento fatto pervenire dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, a nome di Benedetto XVI, all’attuale presidente dell’UCIIM, il prof. Luciano Corradini. Servizio di Roberta Gisotti.

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“L’educazione – scrive il segretario di Stato vaticano – rappresenta per la Chiesa una questione fondamentale: educazione di tutti, in particolar modo di quanti si affacciano alla vita tra desideri e speranze, incertezze e insicurezze”. Si tratta di “comunicare ai giovani – sottolinea il cardinale Bertone - l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene”. Da qui l’importante missione affidata ai membri dell’UCIIM “se le sfide – osserva il porporato - restano difficili e i rapidi cambiamenti sociali obbligano ad un costante e serio aggiornamento”:


D. – Prof. Corradini, quali maggiori sfide sui banchi di scuola oggi? Magari ci preoccupiamo dei telefonini che squillano e non avvertiamo altri campanelli di allarme …


R. – Sì, il campanello di allarme fondamentale credo sia il trovare un senso alla vita, un senso tra le cose brevi, immediate, che riguardano la vita di ogni giorno e le prospettive del futuro. Ora bisogna che i ragazzi sappiano che il mondo futuro non sarà facile, sarà duro, ma attraverso la scoperta progressiva della propria capacità di emergere quotidianamente dal ‘non senso’ dell’esistenza c’è la possibilità di diventare adulti credibili. Gli insegnanti sono figure centrali di questa ‘operazione speranza’. In sostanza, le istituzioni sono tutte sotto stress, tutte in crisi, hanno bisogno di essere rilegittimate. Questa alleanza tra Stato e Chiesa, non più come nel Congresso di Vienna per pensare alla reazione, ma per pensare alla ricucitura degli strappi che ci sono nel nostro Paese, nella nostra democrazia, credo sia importante. A scuola combattiamo il bullismo, ma soprattutto cerchiamo di aiutare i ragazzi a capire che uno si realizza, diventa adulto, quando è capace di pensare agli altri, non quando vuole difendere se stesso e rivendicare un proprio spazio, un proprio potere.


D. – Ci sono sfide che interessano direttamente lo stesso corpo docente, il cardinale Bertone richiama l’“autoeducazione”. Cosa ne pensa?


R. – Sì, l’autoeducazione, in sostanza, è l’azione che compie una persona all’interno di se stesso. Io direi però che c’è anche l’educazione che compiono i ragazzi tra di loro. Di solito, fanno notizia gli episodi di bullismo, cioè di violenza verbale o di altro genere, che sorge tra i ragazzi. Ma l’esperienza della comunità scolastica, del gruppo di lavoro, è un’esperienza bellissima. Noi sappiamo che i ragazzi possono mettersi in contatto anche con i telefonini, con Internet, con le e-mail, per aiutarsi ad affrontare le vicende quotidiane. Quando io sono in grado di occuparmi del problema di un altro, ho risolto anche il problema di me stesso. Se ho la dignità di aiutare qualcun altro ho la gioia di sperimentare che valgo qualcosa.
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