I vescovi del Lazio dal Papa per la visita ad Limina: intervista con il card. Ruini
(04 dicembre 2006 - RV) Il Papa ha ricevuto stamani il primo gruppo di vescovi del
Lazio, in visita ad Limina, guidati dal cardinale vicario Camillo Ruini, accompagnato
dagli ausiliari. Il Lazio è una regione ecclesiastica con più di 5 milioni e 200mila
abitanti, 1456 parrocchie e oltre 8300 sacerdoti, tra regolari e secolari. Sulla situazione
ecclesiale di questa regione Paolo Ondarza ha intervistato lo stesso cardinale Ruini,
che presiede la Conferenza episcopale laziale:
********** R. – La Regione
ecclesiastica del Lazio è, diciamo, una terra tipicamente italiana, è una terra di
mezzo e nella quale ci sono certamente tantissimi segni della presenza del cristianesimo
che sono, però, vivi ancora oggi e configurano il volto di questa Regione, che è pure
attraversata da processi di scristianizzazione.
D. – Quando si pensa al
Lazio viene in mente Roma. Ma i problemi delle altre diocesi della Regione sono diversi…
R. – C’è effettivamente una notevole diversità. Roma è una grandissima
città, mentre le altre sono certamente più piccole e con molti territori di campagna.
Inoltre sappiamo bene che Roma ha una sua unicità perché è la diocesi del Papa, ma
è anche vero che tutto il Lazio ha un rapporto profondo con Roma e specialmente le
diocesi più vicine a Roma, le diocesi suburbicarie. Man mano che la storia si è sviluppata
sempre più, Lazio Nord da una parte e Lazio Sud dall’altra hanno scelto una loro configurazione
autonoma ed hanno anche, quindi, dei problemi propri. Possiamo anche dire che hanno
un maggior radicamento popolare della Chiesa rispetto a Roma, perché le parrocchie
sono piccole, c’è molto meno anonimato e via dicendo. Dall’altra parte, però, Roma
ha avuto forse più possibilità di assimilare il rinnovamento conciliare, perché risulta
più facile una presenza attiva dei laici delle grandi parrocchie ed anche l’assunzione
di responsabilità ai movimenti laicali è certamente più facile da svilupparsi rispetto
ad un territorio più rurale o caratterizzato da piccole parrocchie.
D.
– Veniamo ora alla risorse della Regione ecclesiastica del Lazio. Cosa dire?
R.
– Pensiamo, ad esempio, alle Università Pontificie, alla grande presenza della vita
consacrata a Roma, ai santuari del Lazio, al seminario storico di Agnani-Alatri; pensiamo
anche alla presenza ancora abbastanza capillare del clero e al rinnovamento in atto
del laicato. Ci sono risorse, ma evidentemente abbiamo anche problemi e problemi non
piccoli perché la scristianizzazione incide. Per la nostra pastorale si tratta, quindi,
di far fronte a queste grandi sfide. **********