2006-12-04 15:46:22

I vescovi del Lazio dal Papa per la visita ad Limina: intervista con il card. Ruini


(04 dicembre 2006 - RV) Il Papa ha ricevuto stamani il primo gruppo di vescovi del Lazio, in visita ad Limina, guidati dal cardinale vicario Camillo Ruini, accompagnato dagli ausiliari. Il Lazio è una regione ecclesiastica con più di 5 milioni e 200mila abitanti, 1456 parrocchie e oltre 8300 sacerdoti, tra regolari e secolari. Sulla situazione ecclesiale di questa regione Paolo Ondarza ha intervistato lo stesso cardinale Ruini, che presiede la Conferenza episcopale laziale:

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R. – La Regione ecclesiastica del Lazio è, diciamo, una terra tipicamente italiana, è una terra di mezzo e nella quale ci sono certamente tantissimi segni della presenza del cristianesimo che sono, però, vivi ancora oggi e configurano il volto di questa Regione, che è pure attraversata da processi di scristianizzazione.


D. – Quando si pensa al Lazio viene in mente Roma. Ma i problemi delle altre diocesi della Regione sono diversi…


R. – C’è effettivamente una notevole diversità. Roma è una grandissima città, mentre le altre sono certamente più piccole e con molti territori di campagna. Inoltre sappiamo bene che Roma ha una sua unicità perché è la diocesi del Papa, ma è anche vero che tutto il Lazio ha un rapporto profondo con Roma e specialmente le diocesi più vicine a Roma, le diocesi suburbicarie. Man mano che la storia si è sviluppata sempre più, Lazio Nord da una parte e Lazio Sud dall’altra hanno scelto una loro configurazione autonoma ed hanno anche, quindi, dei problemi propri. Possiamo anche dire che hanno un maggior radicamento popolare della Chiesa rispetto a Roma, perché le parrocchie sono piccole, c’è molto meno anonimato e via dicendo. Dall’altra parte, però, Roma ha avuto forse più possibilità di assimilare il rinnovamento conciliare, perché risulta più facile una presenza attiva dei laici delle grandi parrocchie ed anche l’assunzione di responsabilità ai movimenti laicali è certamente più facile da svilupparsi rispetto ad un territorio più rurale o caratterizzato da piccole parrocchie.


D. – Veniamo ora alla risorse della Regione ecclesiastica del Lazio. Cosa dire?


R. – Pensiamo, ad esempio, alle Università Pontificie, alla grande presenza della vita consacrata a Roma, ai santuari del Lazio, al seminario storico di Agnani-Alatri; pensiamo anche alla presenza ancora abbastanza capillare del clero e al rinnovamento in atto del laicato. Ci sono risorse, ma evidentemente abbiamo anche problemi e problemi non piccoli perché la scristianizzazione incide. Per la nostra pastorale si tratta, quindi, di far fronte a queste grandi sfide.
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