Il card. Lozano Barragan punta il dito contro le lobby farmaceutiche
(23 novembre 2006 - RV) Si svolge in Vaticano - nell’Aula Nuova del Sinodo - da oggi
a sabato prossimo, la XXI Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per la
Pastorale della Salute, sul tema ‘Gli aspetti pastorali della cura delle malattie
infettive’. Obiettivo dell’iniziativa è quello di divulgare il magistero ecclesiale
sugli aspetti spirituali e morali che riguardano quanti soffrono a causa di queste
malattie e di manifestare la sollecitudine della Chiesa verso i malati. Per una riflessione
sulla dimensione globale delle malattie infettive, Giovanni Peduto ha intervistato
il presidente del dicastero vaticano, il cardinale Javier Lozano Barragán: ********** R.
– In un tempo recente si pensava che queste malattie riguardassero soltanto i Paesi
sottosviluppati. Ma, dato che i virus ed i microbi non hanno, in realtà, frontiere
e questo lo possiamo ormai notare ovunque, le malattie infettive rappresentano ormai
una delle cause più frequenti della morte nel mondo. Si tratta, perciò, di un qualcosa
di molto esteso e di cui dobbiamo aver cura, perché soltanto così riusciamo ad adempiere
il mandato del Signore, che ci ha inviato a curare i malati. D. – Eminenza, in
questo campo cosa può fare la Chiesa? R. – Di fatto ha tanti centri di cura, 113
mila centri di salute nel mondo, dove si curano tutte queste malattie. Non possiamo
certo dire cosa la Chiesa potrà fare nel futuro, ma possiamo certamente dire cosa
sta facendo nel presente. La Conferenza internazionale che teniamo ogni anno non viene
fatta per suscitare l’azione della Chiesa, ma per illuminarla ancora di più e renderla
più proficua e più efficace. D. – Quando si parla di curare le malattie si parla
ovviamente anche di farmaci e molti di questi hanno oggi costi così elevati… R.
– Purtroppo, sì. L’accordo di Doha è di alcuni anni fa. L’Organizzazione Mondiale
del Commercio non è che non stia rispondendo, ma il problema è che la lobby delle
compagnie farmaceutiche degli Stati Uniti ha fatto pressione in tal senso affinché
non si arrivi alla ratifica di questi accordi di Doha, soprattutto di quello che si
chiama Trips, nel quale si evidenziava come alcuni farmaci non dovessero essere soggetti
a brevetti. Questo è certamente un argomento più esteso ed anche più complicato, ma
bisogna dire che queste compagnie farmaceutiche, queste lobby hanno praticamente fatto
in modo che alcuni medicinali non siano fruibili in tanti Paesi praticando dei prezzi
altissimi anche per i Paesi poveri. La conseguenza di tutto questo è che tante persone
nel mondo muoiono per la mancanza di medicinali. Questo è un appello molto forte che
oggi lanciamo, affinché non ci siano traffici sul dolore umano. D. – Eminenza
una sua parola di speranza per quanti sono colpiti dalle malattie infettive? R.
– Che sappiano che il Santo Padre è sempre al loro fianco, che si preoccupa di tutti
quanti loro mediante questo Pontificio Consiglio, ha una cura speciale per loro e
che siamo loro accanto specificatamente con la Fondazione del Buon Samaritano, che
è stata fondata da Giovanni Paolo II e confermata da Benedetto XVI, e destinata proprio
alla cura dei malati meno protetti del mondo. Adesso ci stiamo occupando dei malati
di AIDS, ma con l’AIDS viene anche la tubercolosi, viene la malaria, viene l’epatite
e tante altre malattie e molte delle quali sono proprio di tipo infettivo. Noi continueremo
a fare del nostro meglio per portare avanti il lavoro di questa Fondazione e fare
in modo che questa Fondazione sia sempre più forte, permettendoci così di soccorrere
un numero sempre maggiore di malati. **********