2006-11-14 16:18:15

I Padri Mercedari denunciano le schiavitù del Terzo Millennio


(14 novembre 2006 - RV) Nel mondo più di 270 milioni di persone sono sottomesse e sono oltre 200 milioni i bambini sfruttati, di questi più di 50 milioni solo in Asia. E’ la nuova mappa della schiavitù delineata dalla Famiglia Mercedaria in occasione del suo primo convegno internazionale, svoltosi in questi giorni a Roma e dedicato proprio al tema “Le schiavitù del Terzo millennio e la risposta dei Mercedari”. L’incontro – come riporta l’agenzia Zenit - ha sottolineato che “la schiavitù non è una mostruosità del passato di cui ci siamo definitivamente liberati, ma qualcosa che continua ad esistere in tutto il mondo, persino in Paesi sviluppati come la Francia e gli Stati Uniti e l’Italia”. Secondo i Padri Mercedari, “alla schiavitù tradizionale e al commercio degli schiavi si aggiungono la vendita di bambini, la prostituzione e la pornografia infantili, lo sfruttamento di mano d’opera minorile, la mutilazione sessuale delle bambine, l’uso di minori nei conflitti armati, la schiavitù per debiti, il traffico di persone e la vendita d’organi umani, lo sfruttamento della prostituzione e certe pratiche dei regimi coloniali e d’apartheid”. Molta attenzione è stata dedicata al fenomeno del traffico degli organi, un fenomeno molto lucrativo per esempio in Cina dove con 62mila dollari si acquistano i reni; con 15mila i polmoni; con 30mila una cornea”. A denunciare questo macabro listino, è padre Damaso Masabo, procuratore generale dell’ordine, che ha precisato anche le dinamiche del fenomeno in Europa. Secondo recenti indagini citate dal religioso, nel vecchio continente i venditori sono soprattutto moldavi o bulgari e piazzano un rene per 1.900-3.800 euro; i compratori, invece, se lo fanno impiantare ad Istanbul per 100.000-180.000 euro”. Padre Damaso Masabo ha poi affrontato il flagello della prostituzione: “attualmente – ha affermato - si calcola che siano tra le 50 e 70 mila donne provenienti dall’Africa Orientale, dall’America Latina e dall’Est Europeo, che vivono e lavorano sulle strade delle città italiane, oppure nei locali notturni. Di queste, circa il 30 – 40% sono minori, tra i 14 e i 18 anni di età”. Dati del ministero degli Interni parlano di 30mila persone che attualmente in Italia si trovano in stato di schiavitù. La Famiglia Mercedaria, che difende e cura le vittime di queste pratiche, intende per situazione di schiavitù “ogni persona esposta nello stato di vulnerabilità per una pressione fisica e/o morale, trovandosi in un obbligo di compiere un lavoro senza essere remunerata in un contesto privo di libertà e contrario alla dignità umana”. Dopo avere affermato che “in Benin, i minorenni sono venduti a 75 franchi svizzeri”, il procuratore generale dell’ordine ha spiegato come “oggi coloro che comprano degli schiavi non chiedono una ricevuta o un certificato di proprietà, eppure ne ottengono il controllo e ricorrono alla coercizione per mantenerlo”.







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