Il commento di padre Rupnik al Vangelo della Domenica
In questa 32.ma Domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci presenta il Vangelo in
cui Gesù, insegnando nel Tempio, osserva come la folla getti monete nel tesoro. E
tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi getta due spiccioli.
Gesù allora dice: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più
di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella
sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. Su
questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan
Rupnik: ********** Cristo mette in rilievo la differenza abissale tra quelli
che gettano nel tesoro del Tempio il loro superfluo e la povera vedova. Molti ricchi,
evidentemente anche per farsi notare, hanno gettato molto, perchè il loro superfluo
era grande. Ma Cristo si concentra e fa concentrare i discepoli sulla vedova che,
dice Lui, “ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri”. In che consiste questo “più
di tutti gli altri” se sappiamo che si trattava di due spiccioli? Lei ha gettato tutto
quanto aveva per vivere. Ha affidato, dunque, la propria vita al Signore. Non aveva
più niente su cui contare nella vita. Il suo punto solido non è più l’avere, ma è
il Signore, che è la vera roccia sulla quale la vedova ha poggiato la propria vita.
Offrire tutto vuol dire annullare la distanza e azzerare la possibilità di illudersi
di credere, ovvero azzerare ogni possibilità di Mammona, escludendo ogni sicurezza
alternativa a Dio. **********