2006-11-12 12:17:56

Il commento di padre Rupnik al Vangelo della Domenica


In questa 32.ma Domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù, insegnando nel Tempio, osserva come la folla getti monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi getta due spiccioli. Gesù allora dice:
“In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan Rupnik:
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Cristo mette in rilievo la differenza abissale tra quelli che gettano nel tesoro del Tempio il loro superfluo e la povera vedova. Molti ricchi, evidentemente anche per farsi notare, hanno gettato molto, perchè il loro superfluo era grande. Ma Cristo si concentra e fa concentrare i discepoli sulla vedova che, dice Lui, “ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri”. In che consiste questo “più di tutti gli altri” se sappiamo che si trattava di due spiccioli? Lei ha gettato tutto quanto aveva per vivere. Ha affidato, dunque, la propria vita al Signore. Non aveva più niente su cui contare nella vita. Il suo punto solido non è più l’avere, ma è il Signore, che è la vera roccia sulla quale la vedova ha poggiato la propria vita. Offrire tutto vuol dire annullare la distanza e azzerare la possibilità di illudersi di credere, ovvero azzerare ogni possibilità di Mammona, escludendo ogni sicurezza alternativa a Dio.
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