Mons. Migliore all'ONU: lottare con decisione contro la povertà nel mondo
(11 novembre 2006 - RV) La povertà spesso ha radici nella violazione di diritti umani:
è un concetto forte ribadito da mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente della
Santa Sede presso l’ONU, nel suo intervento ieri a New York nell’ambito dei comitati
della 61esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in particolare
in tema di sradicamento della povertà e di altre questioni legate allo sviluppo.
Il servizio di Fausta Speranza:
********** Mons. Migliore ricorda che un
sesto della popolazione soffre la fame nel mondo e che ogni 5 secondi un bambino muore
per denutrizione. Questi i dati del dramma da non dimenticare e ci sono poi altri
punti fermi da tener presente: “i poveri hanno diritto alla giustizia – sottolinea
mons. Migliore – ma la loro capacità di difendere questo diritto è spesso molto limitata”.
Da qui l’obiettivo: “accrescere la generale consapevolezza sulla fame nel mondo e
sulle ingiustizie e influenzare le scelte di chi fa politica affinché mettano lo sradicamento
della povertà al centro dei programmi che portano avanti a livello di legalità e a
livello sociale”. L’Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU ricorda che
dal Summit mondiale sullo sviluppo del 1995 i governi sono chiamati a lottare contro
la povertà secondo un imperativo etico, sociale, politico ed economico. A questo proposito
segnala come un successo del segretario generale dell’ONU le iniziative dell’Anno
internazionale per il microcredito e la prima Giornata internazionale per lo sradicamento
della povertà. In tale contesto, esprime anche apprezzamento per l’assegnazione del
Premio Nobel 2006 per la pace all’economista Muhammad Yunus per la sua Grameen Bank,
impegnata nel microcredito. Il concetto base – ribadisce mons. Migliore – è proprio
nella connessione tra pace e sviluppo. E ricorda che già Paolo VI affermava: “Lo
sviluppo è il nuovo nome per la pace”. Accenna al lavoro di tante agenzie caritative
della Chiesa o di tante ONG, per poi ricordare che la Santa Sede ha organizzato tre
conferenze internazionali di studio, intitolate rispettivamente a “Donne, sviluppo
e pace”; “Microcredito e lotta contro la povertà”; “Lotta alla corruzione”. In definitiva,
mons. Migliore sottolinea il diritto al cibo e il diritto allo sviluppo, ricordando
che diritto al cibo significa anche diritto all’acqua, che non può essere considerata
un lusso, e poi anche diritto a essere vestiti e ad avere una casa. Per questo – sottolinea
con forza – “dobbiamo usare tutti i mezzi”. **********