2006-11-11 17:04:56

Messaggio del Papa per i 90 anni dalla battaglia di Verdun che oppose tedeschi e francesi


(11 novembre 2006 - RV) “Un avvenimento da non dimenticare mai e da non rivivere mai”: così il Papa ricorda la battaglia di Verdun, un capitolo della Prima Guerra mondiale particolarmente sanguinoso, scritto da tedeschi e francesi in guerra tra loro. Lo fa a 90 anni dalla battaglia che iniziò il 21 febbraio del 1916 e finì nel 19 dicembre dello stesso anno ma che viene ricordata oggi nella Messa celebrata nella città francese di Verdun. Nel messaggio indirizzato al vescovo della città, mons. Fran-çois Maupu, Benedetto XVI ricorda che nel 1917 il predecessore Benedetto XV chiese ai capi dei Paesi belligeranti di evitare un’“inutile strage”. Oggi, Benedetto XVI chiede che Verdun sia un simbolo anche della riconciliazione tra due grandi nazioni che sono state nemiche, per poi ricordare a tutti i Paesi in guerra che “solo la riconciliazione permette di costruire l’avvenire e di consentire la speranza” e che “solo la riconciliazione e il perdono reciproco possono aprire a una pace vera”. Nel messaggio, il Papa si unisce alla “preghiera per il dono della pace e il coraggio per una concordia e una fraternità sempre più intense tra la Francia e la Germania”. Rende grazie a Dio per il cammino fatto dopo i grandi conflitti mondiali e invita, oggi, tutti gli europei a “fondare le loro relazioni sulla fraternità, la solidarietà e l’amicizia”, augurandosi che in particolare “le giovani generazioni possano trarre insegnamento dalla storia e, basandosi sulle radici e i valori cristiani che hanno largamente contribuito a formare l’Europa delle nazioni e l’Europa dei popoli, si impegnino a creare legami di fraternità e di carità, per il bene di tutti e lo sviluppo dei Paesi, prendendosi cura dei più poveri e dei più piccoli”. Il Papa, inoltre, sottolinea che i morti di quella battaglia, senza distinzione di nazionalità, riposano nell’ossario di Douaumont. Ricordiamo che la battaglia di Verdun durò 11 mesi e provocò oltre 200 mila morti. Terminò con la vittoria francese sull’esercito tedesco.








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