Mozambico: due arresti dopo l'assassinio di un padre gesuita e una volontaria
(8 novembre 2006 - RV)Due persone sono state arrestate in Mozambico per la
presunta partecipazione all’omicidio del padre gesuita, Waldyr dos Santos, 69 anni,
brasiliano, e della volontaria portoghese, Idalina Neto Gomes, 30 anni, uccisi lunedì
da alcuni banditi che hanno assalito la missione dei Gesuiti a Fonte Boa, nella provincia
nord occidentale di Tete. Lo riferisce l’agenzia MISNA, secondo la quale i due arrestati,
provenienti probabilmente dal confinante Malawi, sono stati fermati grazie alla cooperazione
tra la polizia locale e quella del Paese vicino. Un funzionario della polizia di Tete,
citato dalla stampa mozambicana, ha detto che i due stavano cercando di fuggire verso
il Malawi attraverso la frontiera di Tsangano. La sicurezza al confine è stata rafforzata
e sembra che la polizia del Malawi abbia elementi su altri assalitori – probabilmente
5 o 6 in tutto – coinvolti nell’omicidio del missionario e della volontaria. Nell’assalto,
altri due religiosi erano rimasti feriti.
Intanto in Kenya, a Nyahururusi,
è svolta ieri sera , una veglia di preghiera dei missionari Fidei Donum italiani in
Africa con lo scopo di fare memoria dei sacerdoti Fidei Donum che hanno dato la vita
per la Chiesa, come don Pascal Loné Naougnon, sacerdote di una diocesi peruviana ucciso
nei giorni scorsi a Divo, nel sud della Costa d’Avorio. L’iniziativa è nell’ambito
del Convegno promosso dalla CEI sul tema: “Dalle feconde memorie alle coraggiose prospettive”.
Padre José Ballong ha raccolto la testimonianza di don Amedeo Cristino, della Fondazione
Centro Unitario Missionario (CUM) di Verona, dove si preparano i Fidei Donum italiani
per l’America Latina, l’Africa, l’Europa dell’Est e l’Asia:
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- Ieri sera abbiamo vissuto questo momento molto forte, molto bello, molto importante
in memoria dei Fidei Donum martiri. Sono diversi, sono un segno di grande coraggio,
di grande generosità e li sentiamo profondamente vicini. Abbiamo voluto ricordarli
nel contesto di questo nostro incontro continentale, perchè la loro testimonianza
dà valore anche alla nostra quotidianità. In loro vediamo proprio il compimento del
nostro impegno, perché questa dedizione, generosità, questo spendersi per la Parola
è arrivato al suo momento più alto, che è quello del sangue. **********