Il Papa acquista a Londra il primo bond per una campagna di vaccinazioni nei Paesi
in via di sviluppo
(6 novembre 2006 - RV) Dando seguito ad un progetto presentato dal Cancelliere dello
Scacchiere britannico Gordon Brown nel Convegno su “Povertà e globalizzazione: finanziamenti
per lo sviluppo” del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (luglio 2004),
domani a Londra verranno messe in vendita le obbligazioni (bonds) dell’IFFIm (International
Financing Facility for Immunisation), la prima delle quali verrà acquistata nella
capitale londinese a nome del Santo Padre dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente
del dicastero vaticano che fin dall’inizio ha fortemente appoggiato l’iniziativa.
Lo rende noto un comunicato di Giustizia e Pace, in cui si afferma che “le
obbligazioni, acquistabili da chiunque - istituzioni, organizzazioni e privati - sono
garantite da vari governi, quello britannico prima di tutti ma non solo, i quali pagano
gli interessi e rimborsano l’ammontare delle obbligazioni stesse alla scadenza, mentre
l’importo degli acquisti andrà direttamente alle popolazioni più bisognose, in particolare
dei bambini, per vaccinazioni su larga scala. Il gesto di Benedetto XVI, reale e simbolico
al tempo stesso, manifesta il pieno sostegno della Santa Sede ad un’iniziativa, che
con ampia garanzia internazionale produrrà immediati e diretti vantaggi nel campo
degli aiuti allo sviluppo, procurando nuovi finanziamenti con specifiche e quanto
mai urgenti finalità: basti pensare all’importanza delle vaccinazioni di massa per
la prevenzione delle pandemie nuove e di quelle che sembravano ormai debellate e invece
rinascenti, come poliomielite, malaria, tubercolosi ecc. In 72 Paesi del mondo sarà
salvata la vita di 10 milioni di persone, tra cui 5 milioni di bambini, entro il 2015”.
“L’IFFIm – prosegue il comunicato - pur impegnando i governi che garantiscono
come già detto l’operazione finanziaria, prescinde totalmente dall’ODA (Official Development
Assistance), cioè da quello 0,7 per cento del PIL (Prodotto Interno Lordo) che i governi
stessi hanno promesso solennemente 36 anni fa di destinare agli aiuti internazionali
per lo sviluppo. Mentre ne denuncia la scarsa attuazione a tutt’oggi (sono ancora
una minoranza volenterosa i governi che hanno mantenuto completamente la promessa)
– conclude il comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace -
costituisce uno stimolo a tenere fede agli impegni assunti, pena – come più volte
ammonito dal Santo Padre – l’esplodere di quella “collera dei poveri”, i troppi Lazzaro
che raccolgono le briciole dalle mense dei ricchi Epuloni”.