Ieri la beatificazione in Brasile del sacerdote agostiniano Mariano de la Mata Aparicio:
una vita spesa per i più poveri
(6 novembre 2006 - RV) Il cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione
delle cause dei Santi ha presieduto ieri nella cattedrale di San Paolo, in Brasile,
la Messa per la Beatificazione di padre Mariano de la Mata Aparicio, sacerdote di
origine spagnola dell’Ordine di Sant’Agostino. Nell’intervista di Giovanni Peduto,
ci parla del nuovo beato il postulatore della Causa di beatificazione, padre Fernando
Rojo:
*********** R. – Nato in Spagna nel 1905, ha vissuto per molti anni
in Brasile, in particolare nella città di San Paolo. Era sempre disponibile con tutti:
superiori, confratelli, parrocchiani, alunni ed ex-alunni, ‘barboni’, bambini di famiglie
povere o di strada, malati, in particolare terminali. Era una sorta di infermiere
che in ogni casa seguiva la salute della propria comunità religiosa.
D. – La
caratteristica peculiare della sua attività …
R. - Era sempre presente tra
le persone bisognose: faceva sentire il calore fraterno di una mano amica. Non scrisse
nessun libro, nemmeno un breve articolo in qualche rivista. Si conservano sue lettere
ai familiari in Spagna e alcune circolari durante il suo mandato come vice provinciale.
Le sue opere furono soltanto opere assistenziali, opere di carità.
D. – Qualche
particolare saliente della sua vita?
R. - La puntualità non costituiva una
delle sue virtù. D’altronde, non gli risultava facile, dovendo muoversi in una città
come San Paolo. Appena chiamato per assistere un malato, il suo tempo si fermava.
“La morte - diceva - non sempre aspetta. Non vorrei che qualcuno muoia senza sacramenti
per rispettare orari”. La comunità capiva e accettava il suo comportamento, come anche
quel giorno prima di Natale, quando nel mezzo della preghiera corale suscitò una sonora
risata il suo arrivo proprio mentre il lettore recitava l’antifona: “Veni, Domine,
noli tardare”.
D. – E il suo messaggio all’uomo d’oggi?
R. - Nell’esercizio
delle virtù, praticate con semplicità evangelica e in un continuo crescendo di dedizione
e di gioia, mosso soltanto dall’amore di Dio che gli ardeva nel cuore, risulta un
autentico modello di vita. Un esempio ben chiaro di come, con l’adempimento quotidiano
del proprio dovere, sia possibile a tutti raggiungere i vertici dell’eroismo cristiano. **********