2006-11-05 15:41:03

L’appello per il grave deteriorarsi della situazione nella striscia di Gaza, nelle parole del Papa all’Angelus. Una riflessione sulla realta’ della morte, che la “cosiddetta civilta’ del benessere cerca di rimuovere”


( 5 novembre 2006 - RV) Il Papa ha espresso viva preoccupazione per le notizie che giungono dalla Striscia di Gaza, prendendo la parola dopo la recita dell’Angelus. Prima della preghiera mariana Benedetto XVI è tornato a riflettere sulla realtà della morte, ricordando che in molte parrocchie si celebra oggi l’ottavario dei defunti. Si è rivolto alle molte persone in piazza nonostante il freddo pungente di una mattinata senza sole. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3


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Il pensiero del Papa va alle “popolazioni civili che soffrono le conseguenze degli atti di violenza”. Il contesto cui si riferisce il Papa in particolare è la Striscia di Gaza dove le notizie – sottolinea – denunciano “un grave deteriorarsi della situazione”. Lancia il suo appello chiedendo a tutti di unirsi nella preghiera:

“… Dio onnipotente e misericordioso illumini le Autorità israeliane e palestinesi, come pure quelle delle Nazioni che hanno una particolare responsabilità nella Regione, affinché si adoperino per far cessare lo spargimento di sangue, moltiplicare le iniziative di soccorso umanitario e favorire la ripresa immediata di un negoziato diretto, serio e concreto”.


Prima della preghiera mariana un richiamo alla commemorazione liturgica dei defunti, del 2 novembre. Un pensiero ancora sulla realtà della morte che – afferma Benedetto XVI – la cosiddetta “civiltà del benessere cerca spesso di rimuovere dalla coscienza della gente, tutta presa dalle preoccupazioni della vita quotidiana”. E il Papa ricorda che, nonostante tutte le distrazioni, “la perdita di una persona cara ci fa riscoprire quello che definisce il ‘problema’, pensando sempre alla mentalità più comune. E spiega che ci troviamo a “sentire la morte come una presenza radicalmente ostile e contraria alla nostra naturale vocazione alla vita e alla felicità”. E dunque il Papa ribadisce che “Gesù ha rivoluzionato il senso della morte”. Ricorda che non lo ha fatto soltanto con il suo insegnamento ma affrontando Lui stesso la morte. Il Figlio di Dio ha condiviso la condizione umana per riaprirla alla speranza. E il Papa usa un’espressione particolare dicendo: “la morte non è più la stessa: è stata privata del suo ‘veleno’”. “L’amore di Dio, operante in Gesù, - aggiunge - ha dato un senso nuovo all’intera esistenza dell’uomo, e così ne ha trasformato anche il morire”.


“Chi si impegna a vivere come Lui, viene liberato dalla paura della morte, che non mostra più il ghigno beffardo di una nemica ma, come scrive san Francesco nel Cantico delle creature, il volto amico di una “sorella”, per la quale si può anche benedire il Signore: Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale”.


E Benedetto XVI usa anche parole improvvisate per ricordare il fondamento della fede cristiana:


“Della morte del corpo non c’è da aver paura, ci ricorda la fede: sia che viviamo, sia che moriamo, siamo con il Signore”.


La vita umana è “passaggio da questo mondo al Padre”, afferma aggiungendo che “la vera morte che bisogna temere è quella dell’anima” e ricordando che “chi muore in peccato mortale, senza pentimento, chiuso nell’orgoglioso rifiuto dell’amore di Dio, si autoesclude dal regno della vita”. Una preghiera, dunque, a Maria, perché aiuti tutti ad essere pronti a lasciare la vita per poi dimorare eternamente con il Signore.

Al momento dei saluti in diverse lingue, in polacco un pensiero alla memoria, ieri, di san Carlo Borromeo. “Questa memoria – spiega Benedetto XVI - invita ad associare il grande riformatore della Chiesa dopo il Concilio di Trento con il grande esecutore delle disposizioni del Concilio Vaticano II, Giovanni Paolo II, Karol Wojtyła”.

In italiano, un saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli di Taino e i cresimandi della parrocchia dei Santi Simone e Giuda in Empoli, con il Parroco, i catechisti e alcuni genitori. A tutti auguro una buona domenica.
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