2006-11-02 14:45:55

La visita del Papa all'Università Gregoriana


(2 novembre 2006 - RV) L’intera comunità accademica della Pontificia Università Gregoriana attende con gioia e trepidazione la visita di Benedetto XVI, che domani mattina, alle ore 10.30, si recherà nel prestigioso ateneo di piazza della Pilotta. Quella di domani è la 26.ma visita di un Papa alla Gregoriana, fondata nel 1564, e di cui Pio XI diceva è “sempre per il Papa…la sua vera e propria Università: Pontificia in tutto il significato del nome”. In effetti, questo legame con il Pontefice è particolarmente forte: è il Papa infatti a nominare il Magnifico Rettore della Gregoriana, mentre, da statuto, il Gran Cancelliere dell’università è il prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica. Al Rettore, padre Gianfranco Ghirlanda, Marco Cardinali ha chiesto innanzitutto quale significato assuma questa visita del Papa per gli studenti: RealAudioMP3
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R. – Quando ho pensato di invitare il Santo Padre, subito ho pensato soprattutto agli studenti, perchè l’università è degli studenti, che vengono da tutte le parti del mondo e che, quindi, portano qui a Roma la loro esperienza di fede delle proprie chiese particolari, anche l’esperienza di fede di culture tanto diverse. Roma è il centro della cristianità e, quindi, a Roma e alla Gregoriana si arricchiscono dell’esperienza della universalità della Chiesa. Fin dalle origini, i vari collegi di Roma, i cui alunni frequentavano le lezioni al Collegio romano, furono affidati alla Compagnia di Gesù, per essere, appunto, gli studenti formati alla fedeltà al romano Pontefice, in un tempo in cui in Europa veniva rotta la comunione con il romano Pontefice. La situazione ora è mutata, ma non è meno necessaria una formazione al senso della comunione con il romano Pontefice, senso di comunione che porteranno poi nelle loro chiese particolari.


D. – C’è anche l’altra parte dell’università che è il corpo docente. Cosa significa, dunque, la visita per tutti i professori che insegnano alla Gregoriana?


R. – Ogni docente, nel suo insegnamento, quanto mai qui all’Università Gregoriana, non può non tener conto del magistero e del magistero universale della Chiesa, nella sua stessa riflessione e insegnamento. Ma, nello stesso tempo, è la stessa riflessione dei professori che aiuta il magistero, che sempre più profondamente va scrutando le verità che nostro Signore ci ha rivelato. Quindi, si tratta di una fedeltà attiva e di servizio rispetto al magistero. E, appunto, anche qui l’incontro potremmo dire fisico con il romano Pontefice vuole significare questo rapporto, dal quale non si può prescindere.


D. – C’è un’altra peculiarità della Gregoriana, che è il fatto che è retta dalla Compagnia di Gesù, che da più di 450 anni opera nel campo culturale, attraverso l’insegnamento e la pedagogia di Sant’Ignazio, che ne è il fondatore. Cosa vuol dire per la Compagnia di Gesù questa visita?


R. – La Gregoriana oggi, erede del Collegio romano, che è stata fondata dallo stesso Sant’Ignazio, qui nel cuore della cristianità, è un’opera affidata dalla Santa Sede alla Compagnia di Gesù e la Compagnia di Gesù allora è consapevole di aver ricevuto e di continuare a ricevere questa missione dal Papa e cerca di assolverla con fedeltà e spirito di servizio, per una maggior gloria di Dio.
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