2006-10-28 14:04:10

Testimoniare la bellezza del Vangelo: così, Benedetto XVI ai vescovi irlandesi. Nel suo discorso, il Papa definisce gli abusi sessuali sui minori "crimini enormi", ancor più gravi se perpetrati da sacerdoti


(28 ottobre 2006 - RV) Testimoniare la bellezza vitale del Vangelo, contrastando quelle interpretazioni superficiali che considerano il cattolicesimo solo un “cumulo di proibizioni”: è la viva esortazione che Benedetto XVI ha rivolto, stamani, ai vescovi dell’Irlanda ricevuti in Vaticano al termine della Visita ad Limina. Nel suo discorso, il Papa ha affrontato il tema doloroso degli abusi sessuali perpetrati da religiosi, ribadendo l’urgenza di “aiutare le vittime” di questi “crimini enormi”. I presuli irlandesi sono stati guidati dal primate di tutta l’Irlanda, l’arcivescovo di Armagh, Sean Brady, che nel suo indirizzo d’omaggio ha invitato il Papa a visitare quanto prima la terra irlandese. Il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3
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Aiutate i fedeli a “riconoscere l’incapacità della cultura materialista di portare la vera gioia”. E’ l’esortazione di Benedetto XVI ai presuli irlandesi, invitati ad essere “coraggiosi nel parlare della gioia che deriva dal seguire Cristo”. Molto spesso, ha rilevato, la posizione della Chiesa è percepita erroneamente “come qualcosa di negativo”. E’ allora importante “enfatizzare la Buona Novella, il messaggio pieno di vita del Vangelo”.


(EVEN THOUGH IT IS NECESSARY TO SPEAK OUT….)


Per questo, ha aggiunto, “anche se è necessario parlare ad alta voce contro i mali che ci minacciano, dobbiamo correggere l’idea che il Cattolicesimo sia un mero cumulo di proibizioni”. Ha quindi messo l’accento sull’importanza della “formazione del cuore”. Un impegno, ha detto, che in Irlanda può contare sulle grandi risorse presenti nella rete di scuole cattoliche. D’altro canto, il Papa ha ribadito che “devono essere evitate presentazioni superficiali dell’insegnamento cattolico, perché solo la pienezza della fede può comunicare il potere liberante del Vangelo”. Il Papa si è, poi, soffermato sulla dolorosa vicenda degli abusi sessuali perpetrati sui minori, con la quale l’episcopato irlandese si è dovuto confrontare negli ultimi anni.


(THESE ARE ALL THE MORE TRAGIC WHEN THE ABUSER IS A CLERIC…)


“Questi abusi – ha constatato – sono ancora più tragici, quando chi abusa” appartiene al clero. Benedetto XVI ha sottolineato che “le ferite causate da tali atti sono profonde ed è perciò urgente ricostruire la fiducia dove è stata danneggiata”. Nell’affrontare con efficacia il problema, ha detto ancora, “è importante stabilire la verità di quanto successo in passato affinché si possano adottare quelle misure necessarie per impedire” che tali atti “si ripetano”. Ancora, il Papa ha posto l’accento sulla necessità di “assicurare che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e soprattutto che vengano aiutate le vittime e quanti sono stati feriti da tali crimini enormi”. D’altra parte, ha espresso l’auspicio che “il buon lavoro della stragrande maggioranza dei preti e religiosi d’Irlanda non venga oscurato dalle trasgressioni di alcuni dei loro confratelli”. Il Papa si è detto certo che la gente comprende questo e “continuerà a guardare con affetto e stima al clero”. Benedetto XVI ha così rivolto il pensiero alla crisi di vocazioni, fenomeno che negli ultimi anni si è verificato anche in Irlanda, un tempo “benedetta dall’abbondanza” di vocazioni.


(EVEN IF CHRISTIAN COMMITMENT IS CONSIDERED UNFASHIONABLE…)


“Anche se a volte l’impegno cristiano è considerato privo di fascino in alcuni circoli”, sperimentiamo che tra i giovani irlandesi “c’è una reale fame di spiritualità e un generoso desiderio di servire gli altri”. Ecco allora che “la vocazione al sacerdozio o alla vita religiosa offre un’opportunità di rispondere a questo desiderio in un modo che porta profonda gioia e realizzazione personale”. Il Papa ha quindi ribadito che spetta “ai vescovi il compito di offrire ai giovani una visione attrattiva” del sacerdozio. Infine, si è soffermato sulla situazione nel Nord Irlanda, dove, ha constatato, grazie all’impegno dei cristiani, delle varie denominazioni, “si sono fatti molti progressi”. Il Pontefice ha auspicato che i cattolici irlandesi continuino ad impegnarsi per la costruzione di una società “caratterizzata da spirito di riconciliazione, mutuo rispetto e dalla volenterosa cooperazione per il bene comune”.
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