Per il Papa i militari sono al servizio della pace se adempiono il loro dovere rettamente
(26 ottobre 2006 - RV) Come realizzare un “servizio di pace tra le armi”: ne ha parlato
Benedetto XVI ricevendo stamane in udienza i partecipanti al Convegno internazionale
degli Ordinariati militari, accompagnati dal cardinale Giovanni Battista Re, prefetto
della Congregazione dei vescovi, che presiede i lavori in corso fino a domani in Vaticano.
Servizio di Roberta Gisotti: ********** “Il valore della persona e il valore
della pace” – ha richiamato il Papa - sono i cardini dell’assistenza spirituale dei
militari, così come è stata delineata 20 anni fa da Giovanni Paolo II nella Costituzione
apostolica Spirituali militum curae, “alla luce del Concilio Vaticano II, tenendo
conto delle trasformazioni riguardanti le Forze armate e la loro missione sul piano
nazionale e internazionale”. Ma i tempi pongono pure nuove sfide: “In verità,
negli ultimi decenni lo scenario mondiale è ulteriormente mutato. Perciò il Documento
pontificio, pur conservando piena attualità perché l’orientamento pastorale della
Chiesa non cambia, esige di essere sempre meglio adattato alle necessità del momento
presente”. Riprendendo quanto indicato nella Costituzione conciliare Gaudium
et spes, Benedetto XVI ha ricordato che quanti “prestano servizio militare” possono
considerarsi come “ministri della sicurezza e della libertà dei popoli”, perché se
adempiono il loro dovere rettamente, concorrono anch’essi alla stabilità della pace”.
Da qui il richiamo a tutti i pastori cui sono affidati i militari: “Pertanto,
esorto tutti voi a far sì che i Cappellani militari siano autentici esperti e maestri
di quanto la Chiesa insegna e pratica in ordine alla costruzione della pace nel mondo”. Il
tema della pace – ha spiegato il Santo Padre - “costituisce un aspetto essenziale
della dottrina sociale della Chiesa”, con “radici antichissime”, in crescendo nell’ultimo
secolo. E “questo “insistente richiamo alla pace – aggiunge - ha influito sulla cultura
occidentale promuovendo l’ideale che le Forze armate siano a servizio esclusivo di
difesa e di sicurezza e della libertà dei popoli”. Ma non sempre questo accade: “Purtroppo
talora altri interessi – economici e politici – fomentati dalle tensioni internazionali,
fanno sì che questa tendenza costruttiva trovi ostacoli e ritardi, come traspare anche
dalle difficoltà che incontrano i processi di disarmo”. La Chiesa – ha concluso
il Papa – continuerà dall’interno del mondo militare ad offrire il proprio servizio
per formare le coscienze, certa, che la Parola di Dio, “accompagnata dal servizio
della carità e della verità, produce frutto a suo tempo”. **********