2006-10-27 08:51:31

Per il Papa i militari sono al servizio della pace se adempiono il loro dovere rettamente


(26 ottobre 2006 - RV) Come realizzare un “servizio di pace tra le armi”: ne ha parlato Benedetto XVI ricevendo stamane in udienza i partecipanti al Convegno internazionale degli Ordinariati militari, accompagnati dal cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione dei vescovi, che presiede i lavori in corso fino a domani in Vaticano. Servizio di Roberta Gisotti:
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“Il valore della persona e il valore della pace” – ha richiamato il Papa - sono i cardini dell’assistenza spirituale dei militari, così come è stata delineata 20 anni fa da Giovanni Paolo II nella Costituzione apostolica Spirituali militum curae, “alla luce del Concilio Vaticano II, tenendo conto delle trasformazioni riguardanti le Forze armate e la loro missione sul piano nazionale e internazionale”. Ma i tempi pongono pure nuove sfide:
“In verità, negli ultimi decenni lo scenario mondiale è ulteriormente mutato. Perciò il Documento pontificio, pur conservando piena attualità perché l’orientamento pastorale della Chiesa non cambia, esige di essere sempre meglio adattato alle necessità del momento presente”.
Riprendendo quanto indicato nella Costituzione conciliare Gaudium et spes, Benedetto XVI ha ricordato che quanti “prestano servizio militare” possono considerarsi come “ministri della sicurezza e della libertà dei popoli”, perché se adempiono il loro dovere rettamente, concorrono anch’essi alla stabilità della pace”. Da qui il richiamo a tutti i pastori cui sono affidati i militari:
“Pertanto, esorto tutti voi a far sì che i Cappellani militari siano autentici esperti e maestri di quanto la Chiesa insegna e pratica in ordine alla costruzione della pace nel mondo”.
Il tema della pace – ha spiegato il Santo Padre - “costituisce un aspetto essenziale della dottrina sociale della Chiesa”, con “radici antichissime”, in crescendo nell’ultimo secolo. E “questo “insistente richiamo alla pace – aggiunge - ha influito sulla cultura occidentale promuovendo l’ideale che le Forze armate siano a servizio esclusivo di difesa e di sicurezza e della libertà dei popoli”. Ma non sempre questo accade:
“Purtroppo talora altri interessi – economici e politici – fomentati dalle tensioni internazionali, fanno sì che questa tendenza costruttiva trovi ostacoli e ritardi, come traspare anche dalle difficoltà che incontrano i processi di disarmo”.
La Chiesa – ha concluso il Papa – continuerà dall’interno del mondo militare ad offrire il proprio servizio per formare le coscienze, certa, che la Parola di Dio, “accompagnata dal servizio della carità e della verità, produce frutto a suo tempo”.
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